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Messaggero Veneto: Udinese, plusvalenze da 230 milioni

L’analisi del bilancio dal 2010: risultati sportivi, casse piene e il sorpasso degli inglesi nelle gerarchie di famiglia

Redazione

Apertura del Messaggero Venrto con un'analisi del bilancio dell'Udinese degli ultimi anni.

(...) I giocatori ceduti? Li leggete nella tabella, non serve dire che hanno fatto la storia del club in anni radiosi, forse i più radiosi; 257 milioni, più meno la cifra spesa dai due Manchester nell’ultimo mercato (!), che hanno generato una plusvalenza (la differenza tra quanto speso e quanto incassato per gli stessi atleti) su per giù di 230 milioni. Una cifra enorme perché l’Udinese ha un monte ingaggi saggiamente calmierato (ma a volte si esagera) sui 30 milioni di euro. Maravilla a peso d’oro. Cifre da capogiro, che avrebbero potuto pure essere superiori. Ve l’immaginate se quest’estate ci fosse stato sul mercato il Sanchez 21enne del 2011, che aveva appena fatto a brandelli le difese della serie A? Beh, se il difensore Maksimovic (dai piedi… quadrati) è stato appena venduto dal Torino al Napoli per 25 milioni (più Valdifiori), a quanto avrebbe potuto vendere Pozzo il “Niño”? Ben più dei 26 milioni (più 11 di bonus) con cui fu ceduto al Barcellona, con una plusvalenza record di oltre 30.

(...) Ma poi? Nulla. Il sogno del mister di Castelfranco di rilassarsi facendo il talent-scout si è arenato. L’inattaccabile sodalizio tra Gino Pozzo, padrone del vapore, e il procuratore amico Claudio Vagheggi (non provate a chiamarlo dirigente-ombra, per carità, si irrita molto), la rete di osservatori, hanno battuto in testa. Tutti hanno cercato di copiare il “modello” Udinese. La squadra poi è incappata in due stagioni da dietro la lavagna. Ma senza i risultati niente giocatori in vetrina, niente possibilità di preparare i sostituti, niente plusvalenze. La morte per l’Udinese. Pounds revolution. Divenuta d’un colpo Calimero il 25 aprile 2015. Sì, proprio il giorno in cui i bianconeri di Stramaccioni si salvarono virtualmente battendo il Milan, oltremanica il Watford, la squadra che Pozzo aveva comprato nel 2012 rafforzandola con “gli scarti” bianconeri, staccò il biglietto per la ricchissima Premier.

(...) Basterà lo stadio? La “Calimero" Udinese è spacciata? No. Perché parte delle dorate plusvalenze sono servite e serviranno a finanziare il meraviglioso progetto del nuovo stadio, tra quanto fatto e quanto si farà (vedi spazi commerciali e ludici sotto le nuove tribune) oltre 50 milioni; e proprio il nuovo Friuli è una vera e propria polizza vita per il futuro del club ad alto livello con utili che, a regime, saranno di almeno 10 milioni l’anno.

(...)  Ripartirà la vera Udinese, ora Calimero “cantera” del Watford? Senza un centravanti da 15 gol a stagione, sul mercato merce rara (e cara, anche un milione a gol), sarà comunque dura. Ma il piano è che Perica, Ewandro, Penaranda, Balic somiglino un po’ a Bierhoff, Amoroso, Sanchez o Pizarro e naturalmente Zapata giochi prima per l’Udinese che per De Laurentis. Ecco il futuro dell’Udinese, con buona pace di qualche visionario che continua ad avvistare un giorno sì e uno no a spasso per Udine il boss della bibita che mette le ali. 

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