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Messaggero Veneto: Un gollonzo per espugnare il Friuli

Apertura del Messaggero Veneto dedicata alla vittoria dell’Udinese sul Frosinone: non manca qualche critica, Ringraziamo Leali. Che di nome fa Nicola ma ieri, dopo venti minuti, sembrava più che altro Fausto, quando ha lasciato goffamente...

Monica Valendino

Apertura del Messaggero Veneto dedicata alla vittoria dell'Udinese sul Frosinone: non manca qualche critica,

Ringraziamo Leali. Che di nome fa Nicola ma ieri, dopo venti minuti, sembrava più che altro Fausto, quando ha lasciato goffamente filtrare l’innocua punizione di Lodi. Passati sei mesi di pene, l’Udinese torna a vincere allo stadio Friuli, scava un solco in classifica lasciando il Frosinone a quota 7 e ringrazia Karnezis che non è - a differenza del collega - un cantante greco buono per il Festival di Paleariza, ma un portiere con i fiocchi. Non ci fosse stato il suo piede sinistro a respingere il destro (deviato) di Sammarco, a inizio ripresa la partita si sarebbe potuta riaprire.

Non ci fosse stato il suo piede sinistro a respingere il destro (deviato) di Sammarco, a inizio ripresa la partita si sarebbe potuta riaprire, un tarlo di proporzioni ciclopiche per una squadra condizionata psicologicamente dalla povertà dei numeri raccolti in casa dai bianconeri. Non ci fosse stato Karnezis quando Dionisi ha piazzato un destro sotto la traversa, l’Udinese avrebbe potuto vacillare in modo pauroso, trascinando sulla giostra tutto il pubblico del Friuli. Turiamoci il naso. La squadra di Colantuono è tutt’altro che guarita. Sbaglia ancora troppo in fase di impostazione – anche se Lodi ha contribuito a darle più ordine –, produce un football che, ricordando i fasti passati, fa sorridere per la pochezza di idee e talento, ma visto che il campionato di serie A non è un concorso di bellezza, diamo retta almeno per una giornata alla classifica che racconta di un’Udinese capace di sorpassare Empoli e Genoa. E di agganciare il Palermo a quota 11.

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