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Messaggero Veneto: Watford, indagine inglese sui Pozzo

Il “Telegraph” parla di «false garanzie bancarie» nell’acquisizione del club. Le autorità calcistiche indagano. Gino fiducioso: «Penalizzazione? Non credo»

Redazione

Ampio spazio in cronaca  sul Messaggero Veneto per la vicenda Watford.

L’ultima grana di casa Pozzo rimbalza dall’Inghilterra, confezionata da The Telegraph, non esattamente un giornale di bufale: un mese fa, dopo una serie di articoli investigativi (con tanto di intercettazioni e filmati) ha scoperchiato lo scandalo – fatto di mazzette – che è costato il posto al commissario tecnico dell’Inghilterra Sam Allardyce, pronto alle dimissioni. Adesso nel mirino del quotidiano londinese c’è il Watford che «è sotto inchiesta dopo aver fornito informazioni finanziarie falsificate alle autorità calcistiche», scrive Ben Rumsby. «Una non notizia», commenta dalla capitale inglese Gino Pozzo, proprietario unico del club inglese, poco prima che dalla “casa madre”, l’Udinese Calcio Spa, arrivi una nota chiarificatrice: «In ordine a una indagine della English Football League avente ad oggetto la veridicità di un documento bancario prodotto dal Watford, il club, di proprietà della famiglia Pozzo, contesta il fondamento di qualsivoglia censura mossa al proprio operato. Si ricorda che la famiglia Pozzo, solo in tale occasione, ha investito 20 milioni di sterline per il potenziamento della squadra e lo sviluppo della società, con risultati noti a tutti. Si è immediatamente manifestata, e viene in questa sede confermata, la piena disponibilità della società a fornire alle competenti autorità investigative ogni elemento e documento utile ad accertare in tempi rapidi la verità dei fatti».

(...)  «Io sono tranquillo, non penso ad alcuna penalizzazione, stiamo collaborando con la EFL e non mi sento di anticipare nulla: lo faranno loro al termine delle indagini».

(...) Insomma, in quella estate si concretizzò il passaggio di consegne – svelato dallo stesso paròn – tra padre e figlio. E a questo punto entra in scena l’avvocato ticinese Raffaele Riva, quello che i giornali inglesi chiamano Watford’s executive chairman, in soldoni il presidente esecutivo del club londinese (praticamente lo stesso ruolo di Franco Soldati in seno all’Udinese Calcio Spa) dall’avvento dei Pozzo. Riva è un personaggio piuttosto controverso del mondo del calcio, finito nel mirino del sito internet Football Leaks che si occupa di scavare tra le pieghe del pallone: ex proprietario del Bellinzona attraverso la società lussemburghese PromoSport 2000, l’avvocato svizzero di Rancate ha fatto già parlare per i retroscena dell’affare milionario che portò il giocatore Yacine Brahimi dal Granada – allora di proprietà della famiglia Pozzo – al Porto attraverso la tentacolare Doyen Sports, il fondo di private equity che si occupa di finanziare i contratti di acquisto e cessione di calciatori professionisti. Sarebbe stato Riva dunque a procurare la lettera di garanzia che secondo le rivelazioni inglesi sarebbe falsa.

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