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Messaggero Veneto: Zapata, la difesa bucata e il leader che manca

Viaggio di ritorno col “contingente” friulano che domenica ha sofferto al Sant’Elia Analisi lucide e tre nodi da sciogliere per un’Udinese che «ha fatto tre passi indietro»

Redazione

Approfondimento del Messaggero Veneto con la situazione in casa Udinese.

Altro che Mirto. L’amaro l’avevano preso già al Sant’Elia, prima di prendere la strada della spiaggia, il Poetto, tutti insieme, per cenare alla Marinella. Lì, mentre l’altra sera la società Udinese faceva filtrare l’intenzione di valutare il ritiro anticipato per la squadra in vista della prossima uscita e dopo la disorientante prestazione fornita con il Cagliari, i tifosi bianconeri si sono trovati davanti a piatto e a un buon bicchiere di Cannonau, senza far mancare, accanto al menù, le immancabili chiacchiere del dopo-partita. «Non credo che la decisione di mettere la squadra davanti alla prospettiva di una punizione possa servire a molto», riflettevano ieri all’imbarco del loro volo dall’aeroporto di Elmas alla volta di Bologna, nel più classico dei day after dell’Udinese, una trasferta fatta di gol subiti (nelle ultime 17 uscite i bianconeri non hanno incassato una rete soltanto una volta, a Milano, sponda rossonera, e hanno vinto) e di domande sull’effettivo spessore tecnico-tattico del gruppo di Delneri. In Sardegna erano una quarantina i tifosi che ruotano attorno alla galassia dei club: Colli Morenici, Roveredo, San Daniele, Paularo, Amaro, quelli di Maniago, guidati da Gianluca Magro, si sono fermati addirittura un giorno in più per farsi baciare ancora un po’ dal sole dell’isola, un altro ingrediente che ha condito la sortita friulana. «Mancano solo le soddisfazioni dallo stadio», raccontano dopo aver sottolineato che le trofie alla Carlofontina ordinate subito dopo i gol mancati da Zapata sono servite solo in parte a mitigare la delusione per il risultato di Cagliari. Quello degli sprechi è solo uno degli argomenti sul banco degli imputati. 

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