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Messaggero Veneto: Zapata, sei croce e delizia

Non ha una media-reti da bomber, ma senza di lui la squadra crea poco

Redazione

Apertura del Messaggero Veneto dedicata a Zapata

No lu tocj». Gigi Delneri ha già espresso in maniera chiara il suo “voto”: per lui Duvan Zapata non si tocca. Il tecnico dell’Udinese ha le sue buone ragioni: il centravanti colombiano si mangerà anche qualche gol di troppo, ma senza di lui la squadra bianconera perde quella fisicità e quella potenza che le permette di arrivare in area avversaria con buona facilità. Duvan divide. Nella pagina qui a fianco abbiamo affrontato l’argomento con due opinionisti che giudicano il contributo di Zapata in maniera diametralmente opposta. Del resto il colombiano, considerate le sue caratteristiche, è inevitabilmente destinato a dividere. Accadeva anche a Napoli dove c’era chi sosteneva che con lui in campo si aprivano più spazi per Higuain. Questione di opinioni. Duvan di mestiere fa il centravanti e di solito chi ha sulle spalle la maglia numero 9 viene giudicato soprattutto per il numero di palloni che mette nella porta avversaria. Zapata non la butta dentro da 585’, ovvero sei partite e mezza. L’ultima sua rete risale 45’ di Atalanta-Udinese dello scorso 11 dicembre. E inevitabilmente la sua media realizzativa si è inevitabilmente abbassata. Numeri. Oggi Duvan viaggia a una media di una rete ogni 352’, ovvero uno ogni quattro partite. Trattasi del rendimento peggiore da quando gioca in Italia. Lo scorso anno aveva chiuso l’annata con la media di un gol ogni 188’, due anni prima a Napoli timbrava il cartellino ogni 101’, nel torneo 2013-2014 ogni 113’. In azzurro giocava poco, quasi mai dall’inizio, e quindi era inevitabile che la frequenza realizzativa si alzasse, ma non fino a questo punto. Poca tranquillità. Certo, questa lunga astitenza gli sta pesando sempre più. E il fatto di sbagliare occasioni semplici come quella capitatagli nei minuti di recupero con il Milan non fa altro che togliere tranquillità al ragazzo. Anche per questo Delneri nell’immediato post-partita di domenica ha pensato bene di difenderlo: «No lu tocj. Non lo tocco – ha detto – si sbatte e fa un lavoro importante». Non sempre a dire il vero. C’è un dato statistico che lo conferma ed è quello delle palle perse. Considerando solo le ultime sei partite, quelle in cui non ha segnato, Zapata ha perso 33 palloni, di cui venti solo nelle due gare con Roma (8) e Inter (12). Troppi. Con il Milan sono stati 4, cifra decisamente più accettabile. Gli assist sono al momento solo 2, ma va detto che la sua presenza distrae la difesa avversaria e a trarne beneficio sono i compagni di reparto (anche da qui i 9 gol di Thereau) e i centrocampisti (4 centri Fofana e 2 Jankto).

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