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Tuttosport: Delneri, 2017 da piangere

E l'Udinese? Confermato tutto quello che di buono si era visto nelle scorse settimane: squadra intelligente e organizzata, con buone idee e geometrie.

Redazione

L'analisi di Tuttosport alla sconfitta dell'Udinese.

Quando Levan Mchedlidze arrivò a Empoli, era il 2006, aveva appena 16. Fisico statuario, etichetta del predestinato. Ci ha messo del tempo ad arrivare fin qui, ma adesso è lui la chiave di volta per una salvezza che rispetto a qualche mese fa sembra davvero alla portata. Colpa di chi sta dietro e continua a perdere, ma anche merito di una squadra, l'Empoli, che ha finalmente capito qual è il punto di forza da sfruttare (la difesa) e quale invece il giocatore su cui puntare. E l'Udinese? Confermato tutto quello che di buono si era visto nelle scorse settimane: squadra intelligente e organizzata, con buone idee e geometrie. 

 A guastare i piani di Delneri, due cose. La prima è la solidità di un Empoli che raggiunge la decima partita senza subire gol sulle 21 totali, la seconda è un Levan Mchedlidze in formato gigante. Basta un pallone al posto giusto, quando mancano pochi minuti alla fine, per regalare agli azzurri una vittoria che profuma di salvezza. Prima c’erano state un paio di occasioni nel primo tempo (colpo di testa di Bellusci di poco a lato e un tiro di Mchedlidze alto) e una conclusione al volo di Jantko parata da Skorupski.

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