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Angella punta sugli Under: “Credo molto in Pezzella e Scuffet”

In un'intervista esclusiva a Mud, il vice-capitano dell'Udinese ha parlato di calcio giocato, di meccanismi difensivi, ma anche di motivazioni e di particolari dinamiche che si sviluppano all'interno dello spogliatoio bianconero

Castellini Barbara

E' tornato a Udine la scorsa stagione con un bagaglio di esperienze internazionali importante e con quel pizzico di saggezza in più che completa un profilo già molto amato in Friuli. Gabriele Angella ora rappresenta una delle colonne dello spogliatoio bianconero, un vice-capitano dal volto sorridente e dal simpatico accento toscano, che ha dimostrato nel tempo di essere un valido difensore e un punto di riferimento importante per i più giovani. Non poca cosa, nella Babele bianconera dove si incontrano lingue, culture e metodologie di lavoro molto diversificate. In una lunga intervista concessa a MUD, Angella ha raccontato cosa sta avvenendo in campo e (soprattutto) fuori.

Angella, cosa ha portato nello spogliatoio la vittoria così netta contro la Sampdoria?

Ha portato soprattutto un po' di serenità. Dopo una settimana di ritiro, durante la quale eravamo un po' tutti con i musi lunghi, come è normale che sia, quel successo ha portato un po' di serenità e ora attendiamo il ritorno di tutti i nazionali per concentrarci per la prossima gara.

Nelle sconfitte con Chievo, Spal, Milan, Toro, Roma, sono stati pesati molto gli errori dei singoli. Ma secondo lei si è trattato di evidenti limiti tecnici individuali o problemi di approccio alla gara, di concentrazione, diciamo più inerenti la sfera "mentale"?

Penso che ci siano stati diversi fattori a concorrere. Ci sono tanti nuovi giocatori che vengono da campionati diversi e poi ci sono stati degli errori individuali. Non sempre dei soliti, ma da parte di diversi elementi. Dobbiamo migliorare sotto questo aspetto. A ogni sbaglio commesso, abbiamo subito gol. E questo, poi, incide negativamente sul risultato. Dobbiamo lavorare soprattutto a livello mentale, visto che le qualità tecniche ci sono. Dobbiamo cercare di unirci ancora di più.

Nelle sfide con Roma e Sampdoria, causa l'infortunio occorso a Danilo, ha indossato la fascia di capitano. Che emozioni le ha dato quel pezzo di stoffa così importante? La sensazione, dall'esterno, è che comunque, fascia o non fascia, lei sia il vero capitano di questa squadra...

Inutile negare, è stata una grande emozione indossarla. Però io faccio le veci di Danilo, quando rientrerà, sarà lui il capitano di questa squadra. Aldilà della fascia cerco sempre di fare il massimo, di aiutare il mio compagno. Io sono stato in Inghilterra e capisco benissimo le difficoltà che ci possono essere venendo da un campionato diverso. Mi metto nei loro panni e cerco di aiutarli, anche se commettono qualche errore. Ma ci sta. L'importante è andare avanti e capire quali errori siano stati commessi. E in questo rientro anch'io ovviamente, perchè pure io sbaglio. E' umano. Però dobbiamo cercare di limitarli e di aiutarci. Penso che il capitano debba fare anche quello. E' importante motivare i compagni perchè rendano al massimo. Se rendono loro al massimo, vengo facilitato anch'io. Tutta la squadra ne beneficia.

Sono ragazzi di grandi qualità, tutti bravi ragazzi e si sono inseriti molto bene. Pezzella è un giovane di prospettiva, che ha ampi margini di miglioramento. Ha le qualità per fare bene, io ci credo molto in lui. Per quanto riguarda Nuytinck, non è "di primo pelo", ha quasi la mia età e ha già giocato in Champions League. Sa fare il suo lavoro, normale però che questo sia un campionato diverso da quello belga, molto più difficile. Lui si sta mettendo a disposizione per cercare di migliorare ed entrare nei meccanismi difensivi italiani. Larsen è un giocatore di livello, di gamba, può fare veramente bene, deve solo migliorare un po' tatticamente, ma quello viene con il tempo, aiutandosi. Vedo in prospettiva una buona squadra.

All'orizzonte ci sono le sfide con Fiorentina e Juventus. Avete iniziato a pensarci?

Sì, anche se siamo in pochi (sorride, ndr). Pensiamo, comunque, a una partita per volta. Intanto c'è la Fiorentina. Sarà una gara difficile perchè loro vengono da una sconfitta, a Verona con il Chievo, e hanno giocatori importanti. Noi dovremo avere lo stesso atteggiamento avuto con la Sampdoria, stare lì compatti e ripartire cercando di colpirli. Dobbiamo avere la consapevolezza dei nostri mezzi e capire quali sono le nostre qualità, dobbiamo lavorare su quello. Dovremo cercare di portare a casa punti, visto che la Fiorentina ne ha 7, uno in più di noi. Abbiamo l'occasione di superarli o almeno raggiungerli. Con la Juventus, invece, è un punto interrogativo. Lì verranno fuori motivazioni, voglia e qualità individuali. Dovremo cercare di fare una grande partita.

Hanno tanti nomi, vedi Simeone, protagonista lo scorso anno di una grande stagione, Chiesa che sta crescendo in fretta e andrà sicuramente in una grande squadra e poi c'è il nostro vecchio amico Cyril Thereau.

Allarghiamo la sguardo a tutta la Serie A, qual è l'attaccante più difficile da marcare?

Tutte le squadre che lottano per i primi posti hanno attaccanti forti. Ma anche una squadra come la Sampdoria ha centravanti di qualità come Zapata, Quagliarella. I primi, comunque, che mi vengono in mente sono Higuain, Icardi, Dzeko, Mertens, tutti in grado di fare la differenza.

Ha lasciato fuori Paulo Dybala...

Era troppo scontato (ride, ndr).

Domanda difficile... Secondo me la Juventus con Chiellini, Barzagli e Benatia, se ha continuità e sta bene fisicamente, ha la retroguardia più forte. Credo, inoltre, che l'Inter sia stia compattando bene. Ma soffermandomi sui singoli, direi che Raul Albiol e Kalidou Koulibaly del Napoli siano i migliori difensori del campionato italiano. Uno, Albiol, per qualità tecniche e intelligenza, l'altro, Koulibaly, per qualità fisiche. Sono due difensori che si completano alla perfezione.

Torniamo a lei. E' piuttosto attivo sui social, soprattutto su Instagram con stories molto divertenti nelle quali coinvolge spesso alcuni compagni, soprattutto Valon Behrami e Kevin Lasagna...

Valon lo conosco dai tempi del Watford, ho sempre avuto un bel rapporto. Poi anche con Kevin, Pezzella e tutti gli italiani ho legato molto, ma anche con De Paul, Maxi Lopez... In generale il gruppo è formato da ragazzi molto bravi, che si impegnano sempre. Tutti siamo uniti e vogliamo far bene. E' normale che i periodi negativi durante il campionato capitino e possano disturbare l'ambiente, ma siamo consapevoli che attraverso la compattezza possiamo raggiungere dei risultati. Con la Sampdoria lo abbiamo dimostrato. L'immagine emblematica è l'abbraccio tra di noi a fine partita. Per quanto riguarda il mio rapporto con i social, nel tempo perso mi piace fare bischerate.

Ho già parlato a Simone. Gli ho detto di stare tranquillo e che ha tutte le qualità per poter far bene. Non si esordisce in Serie A a 17 anni dimostrando già grandi qualità per caso. Credo che periodi difficili li abbiano avuti tutti e tutti ne sono usciti. Lui ha le qualità, la testa e l'appoggio per superare questo momento, che non è un momento difficile, ma è la squadra che sta attraversando una fase particolare... sono state prese certe decisioni che sono momentanee, lui ha i mezzi per fare una grande carriera. Io sono stra-convinto di questo. E gliel'ho già detto. Tutti abbiamo fiducia in lui. Gli errori si fanno, senza non si impara. Chiunque sbaglia a scuola, sul lavoro, nella vita... L'importante è mantenere la fiducia in sè stessi e cercare di migliorare quotidianamente. Anche se qualcuno ti dice che sei scarso o che non vai bene, ma questo è un discorso generale, non solo per Simone. Anch'io sbaglio molte volte, ma se ci pensi troppo, rischi di non uscirne più. Invece bisogna avere la forza di reagire. Se uno è forte dentro, lo dimostrerà anche sul campo. Simone ha già dimostrato di avere qualità, io per esempio non ho esordito in Serie A a 17 anni, lui sì. E un motivo c'è.

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