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Bordon: Tanti stranieri non sanno cos’è la preparazione

“Pozzo prima o poi dovrà dire che aveva con Guidolin un gruppo di lavoro di grande livello, senza togliere nulla a nessuno”. Comincia così la chiacchierata con il Prof Claudio Bordon. “Quelli che ci sono oggi hanno grande...

Monica Valendino

"Pozzo prima o poi dovrà dire che aveva con Guidolin un gruppo di lavoro di grande livello, senza togliere nulla a nessuno". Comincia così la chiacchierata con il Prof Claudio Bordon. "Quelli che ci sono oggi hanno grande esperienza, sanno fare il loro lavoro. L'anno corso ci hanno richiamato, poi ci hanno lasciato a casa fino a giugno. Una delle cose belle del nostro gruppo è stato il fatto che a livello di infortuni, siamo stati 'fortunati' a non averne. Siamo stati bravi, c'è poco da dire", continua senza presunzione, ma solo con l'obiettività di chi sa che il proprio lavoro è stato fatto per bene.

Infortuni di tipo muscolare (strappi). Quali i tempi di recupero per Zapata?

"Quando arrivano troppi e tutti insieme c'è da preoccuparsi, se invece arrivano e sono diversi tra loro è solo sfiga. Il calcio è uno sport fisico, gli infortuni devono sempre essere messi a preventivo.

Zapata ha fatto poche partite e da quello che ho sentito la forma non era al top: forse era scritto che qualcosa poteva succedere, specie quando sei pressato dal fare risultato, come accaduto a Bologna Quando c'è una elongazione vanno 20 giorni di recupero,  con uno stiramento ne servono ovviamente di più".

Calendari sempre più fitti, qual è la formula per arrivare al meglio la domenica?

"Il nostro gruppo è stato un innovatore: noi facevamo un defaticante dopo la partita, un rigenerante il giorno dopo. L'attrezzatura e lo staff medico sono eccellenti all'Udinese, la società mette a disposizione davvero tutto, in Friuli si è al top"

Preparazione molto intensa a detta di molti, può spiegare i cambi di rendimento tra una partita e l'altra?

"Credo che parlare di preparazione dura o meno è una cavolata! Un tecnico che arriva, già per il fatto che sia nuovo, genera nel gruppo attenzioni maggiori. Poi quando si ha capito chi si ha di fronte ci si regola di conseguenza, Ma la preparazione più o meno intensa, non credo che possa far fare cose diverse in campo a livello di Serie A. Tutti lavoriamo alla stessa maniera, quello che contano sono i particolari, questi fanno la differenza! Questa mi pare sia la filosofia dell'Udinese, anche il fatto di avere tanti addetti non è altro che cercare  più rispetto della individualizzazione del lavoro"

Preparazione in città a 40°. Quali i rischi in una stagione?

"Non ci sono controindicazioni. Due settimane in montagna non sono significative dinanzi ai mesi in città. L'unico vantaggio è dormire all'aria pulita e non essere disturbato, ma Udine offre un centro Bruseschi che dà tutto. Credo che Montepulciano, per esempio, più che la temperatura abbia avuto il disagio della struttura non funzionale. Non c'è miglior allenamento che il voler essere protagonista, un giocatore non deve svolgere  solo una attività passiva, questo è quello che conta. Contano i leader, le persone fanno la differenza al di là delle capacità fisiche"

Molti nelle ultime stagioni hanno detto 'l'Udinese non corre'. Ma cos'è mancato realmente?

"Oggi ci sono i GPS, siamo orgogliosi di averli introdotti nel club. Sono stati fatti da una azienda friulana proprio con le nostre richieste. Con questo supporto si capisce come e quanto uno corra. Quando uno dice che si corre di meno, serve capire come lo fa. Un giocatore può correre poco e bene con la palla. Se la palla la si fa sudare, come si dice in gergo, allora si  è corso bene"

 Il gruppo straniero come si gestisce?

"Quando arriva uno che non lavora come vuoi, serve parecchio tempo. Tanti di loro arrivano da realtà dove la preparazione nemmeno esiste, questo è il problema. Il mondo sportivo italiano ed europeo lavorano in maniera uguale. Poi ci sono le eccezioni, vidi la Roma, per esempio, che ha tanti infortunati. Hanno degli americani presi apposta a gestire la situazione...E' una moda, mi pare. Invece l'allenatore deve avere un corpo unico con il suo staff. All'Udinese questo avviene, il grande merito che ha avuto Guidolin è stato proprio quello organizzativo e l'attenzione di creare un gruppo di lavoro  omogeneo".

 

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