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Dal Cin: ‘Stadio? E’ marketing politico’. Piazzolla: ‘Nulla di scandaloso’

Il dibattito sullo stadio continua a essere acceso. Il sondaggio in corso per MondoUdinese conferma il ‘no’ deciso da parte della grande maggioranza dei votanti per l’abbinamento dello sponsor al nome storico...

Lorenzo Petiziol

Il dibattito sullo stadio continua a essere acceso. Il sondaggio in corso per MondoUdinese conferma il 'no' deciso da parte della grande maggioranza dei votanti per l'abbinamento dello sponsor al nome storico 'Friuli'.

L'idea non piace anche perché per molti è incomprensibile capire perché per 'pochi spiccioli' (viste le proporzioni con quanto circola nel calcio), si debba rinunciare a quello che è considerato un simbolo. "Stanno facendo la guerra dei poveri - afferma Franco Dal Cin che ha visto nascere il vecchio impianto - . Mettere il nome allo stadio fa parte del mondo del calcio, ma è impensabile credere che Pozzo abbia bisogno di queste cifre. Una operazione del genere va quantificata adeguatamente, le cifre che circolano nel calcio sono ben altre. E' un'operazione politica, chi si presenterà alle prossime elezioni battendosi contro questa cosa e, magari, per fare qualcosa per l'immigrazione avrà vita facile"

Dal Cin spiega anche che "se il gioco valesse ella candela il business ci sta, ma queste cifre sono impensabili, sono cifre politiche. Vendendo un giocatore si ricava di più".

Sull'argomenti ha detto al sua anche l'ex DG bianconero Carlo Piazzolla: "Non mi scandalizza che si abbini il nome dello sponsor allo stadio. Gino (Pozzo, ndr) è uno che perde ore su ore a trattare per un euro, così come passa ore su ore a trattare per milioni. Io penso che se si parla di queste cifre, allora non si riesce a ottenere di più. Io avrei dato il nome dello stadio al Parò, se lo merita, ha lasciato in eredità qualcosa che durerà nel tempo!. A parte la battuta, ripeto che se questo è il massimo che si può ottenere. vuol dire che il club ha preso quello che poteva".

(Getty Images)

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