E' stato uno degli artefici della crescita esponenziale dell'Udinese da quando è tornata in Serie A. Le basi della nuova politica che tanta fortuna ha portato le ha gettate anche lui, l'ex DG Carlo Piazzolla. Che oggi tenta di dare una spiegazione a una stagione che si sta rivelando sempre più mediocre: "Io sono sempre dell'idea che quando le cose vanno bene o male i responsabili sono sempre al vertice: come commentato anche l'anno scorso, credo che la società sia ottima, una delle prime d'Europa, ma c'è una dirigenza mediocre".
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Piazzolla: “Da tre anni gli stessi problemi all’Udinese”
"Non rischia l'Udinese, ma non dev'essere nel DNA del club questo patema d'animo. Con una organizzazione del genere e uno stadio gioiello non si può parlare solo di salvezza. Non ci dev'essere nel vocabolario questa parola". L'ex Dg Carlo...
Il concetto lo spiega subito: "Quando si è vinto con la Juve si è aperto immediatamente il mercato, con voci su Badu al Napoli e via dicendo. Mi chiedo perché la dirigenza non sia intervenuta per fermare queste voci. Se non si crede nell'Udinese, come si fa a trasmettere entusiasmo e la consapevolezza che sia un punto di arrivo e non di partenza? Anche se le voci fossero vere, non si dovrebbe in ogni caso far trasparire questo aspetto. I dirigenti devono aiutare la squadra, specie quando ci sono pochi italiani in rosa. Gino vive a Londra, Gianpaolo non può tenere d'occhio tutto, serve una struttura presente che deve intervenire tempestivamente su questi particolari".
Si è parlato di stranieri, non è che sia questo uno dei problemi, visto che sono oggettivamente tanti? "La politica sugli stranieri è sempre stata la fortuna dell'Udinese. Oggi comprare dalla Serie C non è conveniente, è corretto andare fuori a cercare i migliori. Il problema non è questo. Molti particolari non vengono guardati da chi è presente a Udine e da questi particolari si fa la differenza".
Ora però a Udine c'è davvero paura di retrocedere: "Non rischia l'Udinese, ma non dev'essere nel DNA del club questo patema d'animo. Con una organizzazione del genere e uno stadio gioiello non si può parlare solo di salvezza. Non ci dev'essere nel vocabolario questa parola. Uno stadio così se non ci sono risultati diventa una cattedrale nel deserto: le fondamenta sono i risultati".
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