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Pontisso: La strada, una palestra di calcio

Il ‘Made in Friuli‘ all’Udinese c’è e si vede. Oltre ad Alex Meret, a Simone Scuffet (in prestito), la Primavera di Luca Mattiussi ha ben 12 porta bandiera dell’Aquila del Patriarcato. Tra questi Simone Pontisso,...

Monica Valendino

Il 'Made in Friuli' all'Udinese c'è e si vede. Oltre ad Alex Meret, a Simone Scuffet (in prestito), la Primavera di Luca Mattiussi ha ben 12 porta bandiera dell'Aquila del Patriarcato. Tra questi Simone Pontisso, codroipese e oramai da anni bianconero: "Sono nato a San Daniele, ma sono di San Martino, vicino a Codroipo: qui ho tirato i primi calci prima di passare al Donatello, poi sono passato all'Udinese. Come allenatore avevo Paolo Miano che mi ha portato in bianconero e fatto crescere tantissimo. Avevo cominciato da difensore, poi col passare degli anni sono arrivato a fare il centrocampista".

Un mediano che gioca a testa alta, che ha visione di gioco, anche se come lui stesso racconta "devo migliorare nella media realizzativa, ho segnato ancora troppo poco! Punti di forza? Non saprei, lascio che mi giudichino gli altri!".

Pontisso cresciuto anche sulla strada: "E' una palestra importante, sono cresciuto nelle vie del paese giocando sull'asfalto: botte, cadute, cicatrici e porte fatte con le lattine. Davvero bello come calcio. Forse manca oggi a molti ragazzi questo modo di stare assieme".

Dalla strada al grande salto in Serie A, dove ha già esordito a Cagliari: "Certamente non sono io a dire se sono pronto a giocarci ancora. Dev'essere Colantuono a decidere, come successo l'anno scorso con Stramaccioni che mi ha lanciato. Lui mi ha fatto allenare moltissimo con la prima squadra, per poi farmi esordire".

Un friulano in prima squadra è comunque qualcosa che il popolo bianconero aspetta da tempo: "E' stata una grande soddisfazione per me. E non nascondo che mi piacerebbe giocare tanti anni con questa maglia addosso, del resto ho sempre tifato Udinese. A chi mi ispiro? Pirlo, che oggi è andato via e Verratti".

Prima di tutto, però, c'è la Primavera: "Non sarò io il capitano, è Magnino che è molto forte. Come reparto, comunque, ce la caviamo! Sarà difficile arrivare alle finali, ma l'obiettivo è questo e speriamo di raggiungerlo. Dobbiamo, però, migliorare davanti e in fase difensiva, ma siamo una bella squadra. Un nome? Geronim: si è già integrato bene, ma anche i '98 si stanno inserendo".

La prima contro il Milan, già vittima dei bianconeri per due anni consecutivi: "Per questo saranno arrabbiati ancora di più con noi! Sappiamo che è dura, ma dobbiamo essere bravi a sfruttare le occasioni che ci concederanno per iniziare da subito a portare via punti. Lo scudetto? Realizzabile se avremo voglia di vincere e l'atteggiamento giusto".

Infine Pontisso nella vita privata: "Sono tranquillo. Hobby? La playstation, anche se non c'è ancora il mio avatar! Poi devo finire di studiare, sono all'ultimo anno, sta andando bene e per fortuna c'è anche la mia ragazza che mi dà una mano quando sono in trasferta. La celebrità? Fa piacere, fuori dallo stadio qualcuno mi chiede una foto ed è emozionante, specie per me che sono friulano".

 

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