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Italo Cucci: L’Udinese meriterebbe un pubblico più passionale

Il 2014 dell’Udinese è diviso tra due mondi: quello con Guidolin si è chiuso un ciclo ed è ammirevole la sua riservatezza e rimpiango che non sia stato fatto ct della Nazionale. Conte non lo discuto, ma ci sono cose che fanno pensare a...

Monica Valendino

Il 2014 dell'Udinese è diviso tra due mondi: quello con Guidolin si è chiuso un ciclo ed è ammirevole la sua riservatezza e rimpiango che non sia stato fatto ct della Nazionale. Conte non lo discuto, ma ci sono cose che fanno pensare a una nazionale professionalizzata, mentre per me è sempre stata un centro di educazione. Oggi è un club, Francesco sarebbe stato un ct all'altezza dei sui grandi predecessori.

Detto questo Strmaccioni cambia il mondo di gestire la squadra e rivela l'avarizia degli udinesi che non danno alla squadra entusiasmo quanto ne meriterebbe. Non è solo una questione tattica che la squadra vada meglio fuori che in casa: a volte al freddo naturale di Udine  si aggiunge una certa indifferenza verso i propri colori. Manca la voglia di costruire un  luogo comune che faccia paura agli avversari. E' una storia particolare quella di Udine: si comincia con il gol di Totò, festeggiato, poi fanno gli altri la gara al Friuli. Ma il lavoro di Strama ha portato già ottimi giocatori, meriterebbe più spinta in casa.

Col Cesena ero al 'Friuli' e tranne un gruppetto di pochi tifosi  il resto dello stadio sembrava essere a vedere l'Aida. Un po' di passione e di entusiasmo servirebbe: l'Udinese è un miracolo continuo che meriterebbe fuochi d'artificio. A volte il dodicesimo uomo vale più della squadra, a Udine non chiedo questo, ma Totò Di Natale bisogna meritarselo! Voglio intendere che uno come lui andrebbe festeggiato con un monumento. Toni a Verona fa meno ed è portato sull'altare, ragioniamo su questo aspetto.

"Italo Cucci©Mondoudinese

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