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Con Delneri-bis potremmo assistere alla nascita dell’Udinese 3.0

Per la prima volta dopo quattro anni la società bianconera ha confermato il tecnico della stagione precedente: un punto di partenza importante per dare nuovo slancio al club

Castellini Barbara

Da Guidolin a Stramaccioni, da Colantuono a Iachini passando per De Canio, fino ad arrivare a Luigi Delneri. Gli ultimi sono stati anni travagliati per la panchina bianconera. Tra scelte sbagliate e aspettative deluse, la società ha vissuto diversi "anni zero". Ma adesso la musica sembra essere definitivamente cambiata. L'annuncio di ieri del prolungamento del contratto del tecnico friulano - per certi versi scontato, per altri no - rappresenta il tassello numero uno per la ricostruzione di un modello vincente, capace di sorprendere, entusiasmare e coinvolgere. Si riparte, quindi, dall'allenatore di Aquileia al quale sono attribuibili due successi: la salvezza conquistata con un girone di anticipo e la valorizzazione di un parco giovani molto, molto interessante.

Tutti concordano sul fatto che questa sia una squadra in divenire che può, però, già contare su basi solide. La compattezza dell'ambiente - anche tra tifosi, basti pensare che lunedì sera alla cena organizzata dall'Associazione Udinese club erano presenti alcuni esponenti della Curva Nord, un fatto "storico" da queste parti -; la conferma dell'allenatore, amatissimo dai tifosi per la sua friulanità spinta; la crescita esponenziale di alcuni giocatori, destinati a diventare probabili crack; la presenza di alcuni elementi di grande esperienza in grado di garantire una certa affidabilità in tutti i reparti... sono indizi che portano a una prova: l'Udinese ha voglia di tornare grande in tempi rapidi. E per farlo le manca solo un acquisto di peso in avanti (Leonardo Pavoletti?), uno o due (dipenderà dalla scelta di Silvan Widmer) esterni "collaudati" e un centrocampista dai piedi buoni da affiancare ad Andrija Balic. Per il resto la squadra è già praticamente disegnata, nonostante alcune partenze già annunciate.

Oltre ai fine prestito Sven Kums che rientrerà al Watford, ma che probabilmente tornerà in Belgio (l'Anderlecht è in pole position) e Duvan Zapata, destinato al Napoli ma anch'egli vestirà un'altra casacca (Roma, Sampdoria, Lazio sono sulle tracce del colombiano), infatti, ci sono altri quattro elementi con valigie pronte: Orestis Karnezis, che gode di un grande appeal a livello internazionale; Thomas Heurtaux che piace a diversi club transalpini; Emmanuel Badu, che potrebbe coronare il sogno di volare in Premier League; e con tutta probabilità Ryder Matos che difficilmente potrebbe trovare maggiore spazio rispetto quello avuto quest'anno.

L'Udinese 2017-2018 sarà ancora più giovane, scattante e dinamica rispetto a quella di quest'anno. E soprattutto avrà quel pizzico di consapevolezza, che potrà aiutarla a gestire meglio certe situazioni e a non farsi cogliere impreparata. Potrebbe essere l'alba di un nuovo ciclo di successi. L'alba dell'Udinese 3.0.

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