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Così ingenua, così sprecona, ma è di nuovo una grande Udinese

Fa male, malissimo, perdere a pochi minuti dal termine dopo una prestazione di altissimo livello come quella dell’Udinese ammirata contro l’Inter è molto doloroso e sa di beffa atroce, anche perché se c’era una squadra che ai punti avrebbe...

Massimo Liva

Fa male, malissimo, perdere a pochi minuti dal termine dopo una prestazione di altissimo livello come quella dell’Udinese ammirata contro l’Inter è molto doloroso e sa di beffa atroce, anche perché se c’era una squadra che ai punti avrebbe meritato di vincere quella era l’Udinese. Ma siccome con i “se” e con i “ma” nel calcio non si va da nessuna parte, c’è da analizzare un match che ha visto una squadra quella di Delneri non riuscire a concretizzare l’enorme mole di gioco prodotta in particolare nel primo tempo ed essere punita da un avversario che ha raccolto il massimo con il minimo sforzo e con una grande dose di fortuna. Il calcio talvolta è crudele, si sa benissimo che contro le cosiddette “grandi” è sufficiente una minima distrazione per essere puniti, ed il fatto che l’Udinese non abbia saputo chiudere la partita quando ne ha avuto l’occasione è un limite su cui lavorare per compiere quel definitivo salto di qualità necessario per poter puntare ad obiettivi più prestigiosi di una semplice salvezza.

Un primo tempo praticamente perfetto quello dei bianconeri, squadra organizzata,spavalda, attenta in ogni reparto, una formazione che gioca a memoria con una mentalità ormai definita, quella del proprio allenatore che gioca per vincere contro qualsiasi avversario. L’eccellente prestazione dell’Udinese contro i nerazzurri resta negli occhi di tutti, ora non bisogna demoralizzarsi ma è necessario ripartire da qui, consapevoli di aver messo sotto per lunghi tratti di gara una squadra che ha come obiettivo dichiarato la qualificazione alla Champions League e di potersela giocare con tutti, senza alcun timore.

Il palo colpito da De Paul grida ancora vendetta come altri errori sottoporta da parte dei bianconeri che hanno permesso all’Inter di restare in partita nel momento migliore dell’Udinese, ma anche lo stesso Karnezis pare non essere cosi esente da colpe in particolare in occasione del pareggio nerazzurro.

L’Udinese sta tornando nuovamente grande, la strada è quella giusta, lo straordinario lavoro di mister Delneri sta dando i suoi frutti e le prestazioni della squadra ne sono la conferma, ma c’è ancora da lavorare per migliorare ulteriormente e per cercare di chiudere le partite nel momento in cui c’è l’opportunità di farlo, perché essere grandi significa anche questo. Chiudere il girone di andata a 25 punti è in ogni caso positivo, c’è da chiedersi come sarebbe andata se Delneri fosse arrivato sulla panchina friulana ad inizio stagione e non a campionato in corso, magari anzi quasi sicuramente la classifica dei bianconeri sarebbe stata certamente migliore di questa che al momento non rispecchia il reale valore dell’Udinese.

Parlare di Europa è prematuro e forse fuoriluogo, c’è un girone di ritorno da affrontare con questo spirito e questa mentalità perché giocando così di partite i bianconeri ne perderanno poche, questo è certo.

Samir è ormai una certezza del reparto difensivo, Jankto non è più un oggetto misterioso ma è uno dei migliori talenti della formazione bianconera e meritava solamente spazio e fiducia, ormai l’Udinese è squadra nel vero senso della parola, perché chi è in grado di disputare un primo tempo del livello dei bianconeri come quello contro i nerazzurri non può accontentarsi di una semplice salvezza. Ripartire dalla prestazione per poter tornare a pensare in grande, manca poco per riuscirci, davvero poco

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