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Il nuovo manto “Viola”: tutto quanto fa… calcio?

Ho parafrasato, nel titolo, quello di una storica trasmissione degli anni settanta, su Raidue: “Odeon – tutto quanto fa spettacolo”, di cui mi ricordo i servizi sconclusionati che trattavano di donne semivestite, uomini...

Franco Canciani

Ho parafrasato, nel titolo, quello di una storica trasmissione degli anni settanta, su Raidue: "Odeon - tutto quanto fa spettacolo", di cui mi ricordo i servizi sconclusionati che trattavano di donne semivestite, uomini muscolosi e sport neonati in Europa, come surf e skateboard; soprattutto indimenticabile il ragtime blues di Keith Emerson, sigla del programma.

Ecco: questa trasmissione soavemente inutile mi è tornata in mente, oggi, leggendo che la Fiorentina Calcio aveva indetto una conferenza stampa in pompa magna per presentare la rizollatura del Franchi e l'acquisto di due nuove porte.

A questo punto per la presentazione del nuovo bus societario, i Pozzo avrebbero dovuto pubblicare un opuscoletto celebrativo; o un annullo speciale a imperitura memoria; forse chiedere alla BCE l'emissione di una moneta commemorativa da due euro?

Ho provato pena: per una squadra che compensa la partenza di Savic, la fuga di Salah, il gran rifiuto di tal Milinkovic (potete tranquillamente chiedervi <kika**é>?) e il fallimento del progetto Mario Gòmez presentando alla tifoseria l'erba nuova: "dopo venticinque anni".

La pena più grande, però, è per una tifoseria obiettivamente fra le più affezionate e commoventi d'Italia; gente che affollava lo stadio in C2 quando Riganò segnava per la Florentia Viola e la Serie A era più lontana dell'allora recente fallimento cecchi-goriano. Ma i sostenitori fiorentini ci hanno messo il solito umorismo à la Tuscane; ritwittando la notizia ufficiale chiedendosi, ad esempio, se le porte siano acquistate a titolo definitivo o in prestito con diritto di riscatto di una di esse; un altro ha postato la foto ritoccata di Gòmez, con un pezzo d'erba sulla faccia e, al posto del nome del giocatore, le parole "M. Erboso". Che suonano tanto come un mediano di spinta portoghese.

Questo è il calcio che mi piace: quello dei supporter che la buttano sempre e comunque sul ridere, anche quando (per loro) ci sarebbe ben poco da divertirsi. Meno quello di società che pensano al proprio popolo come ad una informe e sciocca congérie di boccaloni.

Io spero almeno che le zolle provengano da un vivaio italiano, europeo quantomeno, al fine di meglio essere integrate nella rosa dei venticinque. Così non fosse, sarebbe un peccato togliessero un posto da extracomunitario al brasileiro di turno...

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