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Napoli-Udinese, una faccenda per veri bomber

Il poker d’assi di Maurizio Sarri contro il tridente schierato da Gigi Delneri. L'ex Zapata affila gli artigli, Mertens insegue la testa della classifica marcatori

Redazione

Un novello Quartetto cetra che la ha suonate un po’ a tutti quello del Napoli. Mertens, Insigne, Hamsik e Callejon: quattro punti su un campo di gioco che uniti dan forma a un reparto stellare. Al vertice della figura, completamento dell’astro celeste – o sarebbe forse meglio dire azzurro – il tecnico Maurizio Sarri, capace di sopperire all’assenza di un centravanti reinventando un folletto belga come gigante dell’area piccola, goleador inamovibile da venti gol in campionato.

Dries Mertens è solo la ciliegina su una torta infarcita anche dai 34 centri totali raccolti fin qui dal trio di compagni in questa prolifica stagione di A. E dire che l'addio di Higuain, con il conseguente infortunio del sostituto Arkadiusz Milik, non lasciava ben sperare i supporter partenopei in vista di una bella fetta di stagione da affrontare "spuntati", senza torri, solo pedine. Le pedine però, col seggio di goleador vacante, hanno eletto a loro re il gioco imposto dal tecnico profeta in patria Sarri, ricevendo così in premio la possibilità di non far rimpiangere al proprio tifo l'abdicazione del Pipita o la rottura del crociato dell'erede al trono Milik.

L'ex Ajax ora è tornato e contro l'Udinese, sabato al San Paolo pur non partendo dal primo minuto vorrà far parte del match per ritrovare la via del gol. Una strada, quella diretta a rete, che in casa bianconera sembra aver ritrovato il "panterón" Duvan Zapata. Rinvigorito dal superamento del suo record di realizzazioni in una singola stagione, il Gigante di Cali sta affilando le unghie per graffiare quelli che a giugno – terminato il prestito che lo lega al club friulano – potrebbero riabbracciarlo come nuovo compagno di squadra.

Se Napoli-Udinese sarà la partita del colombiano da 9 reti in campionato, starà alla retroguardia del Napoli, con il rinato Pepe Reina, sancirlo a suon di parate od occasioni concesse. Per un attacco che la butta dentro, infatti, vi è una difesa intenta a sedare manovre offensive e a bloccare sul nascere ogni possibile chance avversaria. Un gran brutto lavoro, dunque, si prospetta Sabato santo anche per Danilo e i colleghi di reparto là dietro. Assente Samir, potrebbe toccare a Felipe vanificare le discese dei vari interpreti partenopei chiamati ad offendere sulla sinistra. L'italo-brasiliano la scorsa stagione, fu tra i protagonisti del match che sentenziò la fine dei sogni scudetto per il club di De Laurentiis.

Tutt’altro risultato si ebbe al “Friuli” lo scorso novembre, quando gli azzurri di Sarri sfatarono un tabù durato per ben dieci anni grazie alla doppietta di Insigne e agli sciagurati errori dei friulani in copertura. Per arrivare a una vittoria bianconera ai piedi del Vesuvio occorre invece andare al 17 aprile del 2011. Inler e poi Denis zittirono un intero stadio aprendo all’undici di Guidolin la via tanto agognata per l’Europa. Allora sul terreno di gioco mancavano sia Sanchez che Antonio Di Natale. I due saranno assenti anche sabato alle 20.45. Un segno? Difficile, ma quanto ci piacerebbe pensarlo come tale.

"Simone Narduzzi

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