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Udinese batti un colpo…

UDINE, ITALY - MAY 21:  Rodrigo Javier De Paul (R) of Udinese Calcio competes with Dennis Praet of UC Sampdoria during the Serie A match between Udinese Calcio and UC Sampdoria at Stadio Friuli on May 21, 2017 in Udine, Italy.  (Photo by Dino Panato/Getty Images)

De Paul provato da trequartista, potrebbe sprigionare la sua qualità in una zona più centrale e potrebbe garantire quelle imbucate in verticale che sublimano il movimento delle punte

paoloblasotti

La conferenza indetta da Gerolin l'altro giorno, ha rimarcato che la spinta del pubblico sarà fondamentale per aiutare la squadra domenica a riprendersi dopo le due batoste contro Chievo e Spal.

Gerolin ha utilizzato più volte la parola pazienza, confidando sulle capacità dei talenti che sono stati selezionati per comporre la rosa 2017/18 dell'Udinese. Onestamente la pazienza non sta mancando al pubblico, che comunque il suo apporto lo offre alla squadra, e anche in questi anni (ormai 4 ) di vacche magre, il sostegno, complice anche lo stadio nuovo, non è mai mancato. Ad essere mancata semmai, e non solo in queste prime domeniche, è la squadra (società?). L'appello, semmai dovrebbero farlo i sostenitori alla squadra, non un emissario della società al pubblico. Anche in queste prime due gare  di campionato non è il calore e la pazienza che sono mancati al pubblico friulano, che numeroso ha seguito l'Udinese anche nella trasferta di Ferrara, ma il gioco, la prestazione, la condizione fisica, e di conseguenza il risultato finale; insomma a marcare visita sono stati i protagonisti in campo, mandati dallo staff tecnico capitanato da Del Neri, e avvallato dalla Società. Insomma, l'appello sono i tifosi a rigirarlo alla società-squadra, come una bella frittata, quelle che i tifosi vecchi e genuini tagliano nel piazzale della Repubblica argentina a fine partita da sempre, magari accompagnata da un taglio di nero. Si perchè in fondo il pubblico bianconero si sarà anche imborghesito quanto a palato calcistico (abituato bene dalla gestione Pozzo va detto), ma sotto sotto rimane sempre un tifoso pane e salame, e frittata, e in fondo si accontenta di poco: l'impegno innanzi tutto, dedizione alla maglia, il gioco se possibile, e alla fine stringi stringi si guarda al risultato finale, che non è mai un dettaglio.

Udinese se ci sei batti un colpo insomma, già domenica contro il Genoa per esempio.

Del neri ha ritrovato alla spicciolata tutti i nazionali in discrete condizioni fisiche. Ha potuto lavorare con Maxi Lopez per due settimane, ma ha potuto anche certificare la crescita di Bajic (brillante e in crescita di condizione ieri nella partitella 10 contro 10) il quale si candida quanto meno per un ballottaggio con Maxi.

Ma se davanti, complice l'infortunio di Perica, le scelte sono già ben definite, e se anche in difesa le gerarchie appaiono piuttosto chiare con il probabile esordio di Larsen (brillante con la sua nazionale) il duo centrale composto da Nuytinch e Danilo e il ballottaggio Pezzella-Samir a sinistra, è il centrocampo che presenta diversi rebus per il mister.

Se Fofana, attardatosi al rientro e in ritardo di condizione, dovesse rimanere fuori dagli 11, si proporrà comunque un interessante ventaglio di possibilità per Del neri, a seconda se la linea mediana venga schierata a 4 in linea, con il rombo o a tre. Nelle ultime sedute è stato provato De paul dietro le due punte, partendo dalla sinistra per poi accentrarsi; questo è un ruolo gradito all'argentino, e in quella posizione era già stato collocato da Iachini all'inizio della scorsa stagione, quando al numero 10 era stata concessa maggior libertà di sprigionare la sua qualità in zona centrale per cercare l'imbucata( che è nelle sue corde) per le due punte, tentando magari anche il dribbling o la conclusione da fuori. Inutile dire che tale posizione responsabilizza maggiormente l'argentino, ma allo stesso tempo lo galvanizza, può sublimare la sua autostima e di conseguenza alzare il  livello delle sue giocate. Lo scorso anno il suo impiego in questa veste tattica aveva prodotto 3 assist in 5 partite (2 con la fiorentina e 1 con l'Empoli). Erano i tempi in cui Thereau aveva saltato le prime due sfide per squalifica, e una volta rientrato, Iachini non gli aveva concesso tutta quella libertà garantitagli poi  con l'approdo di Del Neri. Anzi fu proprio la sfida di San Siro contro il milan (con gol vittoria di Perica) a fomentare i primi malumori tra il francese e mister Iachini, il quale  aveva costretto Thereau a condividere libertà di azione e il territorio di caccia tra le linee nemiche  senza  vincoli tattici, con De Paul.

Ora il francese non c'è più, e forse anche Del neri si è accorto che quel tasso di imprevedibilità che a sprazzi gli garantiva Thereau,  magari ora potrebbe essere prodotto con maggior continuità dal bianconero che porta il numero 10 sulle spalle. A nostro giudizio tale posizione in campo si addice molto di più all'argentino; la sua qualità spesa tra le linee avversarie e in un raggio d'azione  più accentrato, può essere più determinante che non  confinata sull'out di destra.

In mezzo, per una mediana a 3, davanti la difesa ci potrebbe essere il ballottaggio tra Behrami e Halfredson, con Barak e Jankto mezzali. Per vedere un impiego di Balic invece sarà più probabile uno schieramento a 4 in linea, con il giovane croato che potrà essere affiancato da Behrami o Halfredson, ma anche da Barak. Quest'ultimo potrebbe addirittura offrire la sua duttilità tattica e la sua capacità di palleggio, a fianco di Behrami o Halfredson, nel caso in cui il nazionale ceco venisse preferito a Balic in un 442.  Insomma tante soluzioni in mezzo, e tutte interessanti.

Ora spetta al mister e alla squadra battere un colpo, perchè con il Genoa si attende un altro scontro salvezza, i primi due non hanno lasciato neanche un punticino in cascina, ed è ora che il fieno si cominci ad accumulare, il campionato non aspetta e le altre corrono.

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