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Udinese, cose da Pazzini…(e non solo)

Un punto per dare continuità e tenere a distanza il Verona. Un punto che in emergenza è visto anche positivamente. Un punto che per questa Udinese è un risultato d’oro. Ci si dimentichi le ambizioni passate, questa squadra è palesemente...

Monica Valendino

Un punto per dare continuità e tenere a distanza il Verona. Un punto che in emergenza è visto anche positivamente. Un punto che per questa Udinese è un risultato d’oro. Ci si dimentichi le ambizioni passate, questa squadra è palesemente ridimensionata e come detto da Pozzo Jr le strategie sono drasticamente cambiate. Si deve sperare che qualche giocatori abbia davvero voglia e capacità di rilanciarsi: l’Udinese è una squadra anziana anagraficamente e nel modo di interpretare le partite. Primo non prenderle è la filosofia di Colantuono sul campo del Bentegodi ben si è visto questo aspetto.

Un punto per rimanere a galla, in attesa del Frosinone (altra sfida salvezza) e di tempi migliori, che onestamente non sembrano tanto vicini.

Non è stata di certo una partita memorabile, anzi: è stata una gara in stile anni ottanta, ma non si illudano i nostalgici: nulla a che fare con il Verona di Bagnoli o l’Udinese di Zico. Queste due squadre, figlie di infortuni e carenze, danno vita una partita fatta di errori. Si dice che nel calcio sono fondamentali, ma quando sono tanti e decisivi c’è comunque da soffermarsi. L’importante per l’Udinese è tenere a distanza gli avversari, sperando in una crescita di qualche elemento.

Per ora si naviga a vista, senza illusioni e senza troppe certezze. Ma non è poco in queste condizioni dare continuità: e 5 punti in tre gare sono arrivati. Sul come Colantuono deve lavorarci su. (foto Zimbio)

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