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Udinese frizzante con Coca-Cola-Ntuono (Di L.Petiziol)

Il prossimo Campionato prevede dei significativi cambiamenti nella composizione delle squadre secondo le normative UEFA:  Rose delle squadre di Serie A a 25 calciatori, di cui 4 cresciuti in Italia e 4 cresciuti nel vivaio del club per cui sono...

Lorenzo Petiziol

Il prossimo Campionato prevede dei significativi cambiamenti nella composizione delle squadre secondo le normative UEFA: 

Rose delle squadre di Serie A a 25 calciatori, di cui 4 cresciuti in Italia e 4 cresciuti nel vivaio del club per cui sono tesserati, libero tesseramento degli Under 21 (la stragrande maggioranza è italiana).

Riforma dei cosiddetti giovani di serie; il giovane extracomunitario al primo tesseramento deve essere residente in Italia ed essere entrato nel nostro Paese con i genitori non per ragioni sportive e comunque aver frequentato la scuola per almeno 4 anni (tali calciatori non possono essere utilizzati per la sostituzione di un nuovo calciatore extracomunitario);

3) La sostituzione del calciatore extracomunitario sarà possibile solo nel caso di esistenza del contratto da professionista da almeno 3 anni (dal 2012).

Tutto questo per dare impulso al settore giovanile, e salvaguardare con maggior efficacia il Fair-Play finanziario.

A questo momento, secondo i dati Federali, potrebbero iscriversi al prossimo campionato di serie A solo Juventus, Napoli e Udinese.

Già Udinese, che a livello di bilancio e crediti in Lega viaggia con il vento in poppa e può dare lezioni a tutto il calcio Italiano di come si fanno quadrare conti e risultati.

A tenere banco in Friuli ora è il calcio mercato che illumina ben poco la fantasia dei tifosi bianconeri e che a mio avviso potranno cominciare a sospirare dopo la Coppa America che si rivela da sempre un corposo bacino di interesse per l’Udinese.

Più che di giocatori, in questo momento, i tifosi bianconeri discutono e s’interrogano sull’allenatore, dopo che Pozzo ha raccolto il generale disagio regalando una ruvida buonuscita a Stramaccioni sostituendolo con Colantuono.

Al giorno d’oggi il ruolo dell’allenatore è totalmente cambiato rispetto al concetto iniziale che ha portato questa figura sportiva ad essere riferimento di una squadra e di una Società.

E il primo a darne una nuova dimensione fu Helenio Herrera, che dopo avere ottenuto da Moratti senior il raddoppio dei premi per lui, rispetto a quelli dei giocatori, imponeva acquisti e cessioni.

Ora i premi non ci sono più e non esiste oggi allenatore che decida chi comprare e chi vendere. Questo e divenuto compito della Società che mette a disposizione una rosa di calciatori e con quelli ti devi arrangiare.

Sorge spontanea la domanda : Ma a cosa serve allora l’allenatore ? Il suo è diventato un ruolo coagulante di un insieme di uomini che deve gestire sul piano tattico, disciplinare e manageriale, al quale va aggiunta anche la capacità di valorizzazione di giovani, nel caso dell’Udinese, per poter creare plusvalenze.

La parte più significativa dell’allenatore rimane quella del motivatore, cioè creare in ogni singolo elemento quella forza e quella dedizione alla causa, in grado spesso di sopperire alla mancanza di altre peculiarità, proprie del gioco del calcio.

Ecco perché l’estetica del gioco è scesa di parecchi gradini, l’importante è vincere, se poi giochi anche bene è un bonus in più per gli amanti dell’estetica pallonara.

Di romantico nel nostro calcio c’è rimasto ben poco. Colantuono conoscerà i suoi giocatori lo stesso giorno del ritiro e da lì dovrà capire tutto e da solo.

Una volta la Società chiedeva al Mister quali ruoli della squadra avrebbe voluto rinforzare e chiedeva una rosa di nomi, che in base alle disponibilità finanziarie, la Società stessa cercava di comprare.

Scordiamoci “o passato” ! Questo in linea di massima capita in tutte le Società in particolare in quelle dimensionate come l’Udinese. Ed è uno di quei mali che non vengono per nuocere.

Quest’anno, con le nuove norme, avremo modo di vedere qualche giovane in più ruotare intorno alla prima squadra e che parli anche friulano. Sarà questa una bella conquista, ma il resto passerà fra le mani di Stefano Colantuono , uomo capace di quelle giuste rudezze atte a mantenere i giocatori sempre sulla corda senza calarsi le braghe dalla paura o dalla superficialità.

Provate a pensare se la scorsa stagione l’Udinese avesse giocato tutto il campionato con la grinta con la quale ha giocato contro l’Inter ?

Questo è il compito del Mister al quale va messo a disposizione, oltre alla classe operaia, anche qualche architetto del gioco, senza distinzioni caratteriali.

Allora potremo ricominciare a divertirci tutti !

"Lorenzo Petiziol @MondoUdinese.it

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