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Udinese, il regno delle incertezze

Tante incertezze sull'Udinese: il mancato riscatto di Verre lascia l'amaro in bocca, ed intanto questa squadra è ancora esterofila. Anche il prossimo anno c'è il rischio concreto di vedere al massimo due italiani in campo

Redazione

I tifosi dell'Udinese non sembrano di certo soddisfatti dell'operato del loro club. A preoccupare è una situazione apparentemente stagnante e un mercato che non sta mantenendo le premesse (e le promesse) iniziali. A una settimana dal via della stagione col ritiro, l'Udinese per adesso ha ufficializzato solo Hamdi e Fofana, mentre  Gino Pozzo in persona ha dichiarato come arrivi certi Foulqueir e El Arabi.

Ma intanto si è perso Valerio Verre: presentato un anno fa come uno dei migliori italiani in circolazione, sul campo in Serie B ha conquistato la fiducia di critica e pubblico, prima a Perugia e questa stagione a Pescara dove ha contribuito concretamente alla promozione in A degli abruzzesi. E dove rimarrà.

A Udine è stato preferito un altro giovane, Fofana. Forse il giudizio del club è stato tecnico, ma va anche detto che il francese sarà sì di belle speranze, ma con il City in prima squadra non ha mai visto il campo, giocando al Bastia in Francia. Insomma un'ennesima scommessa straniera.

In mezzo inoltre ci sono un mare di cessioni da fare, tra i prestiti rientranti, giocatori a fine ciclo e scontenti. Senza vendere non ci sarà spazio per nessuna novità di rilievo e il rischio di una Udinese in fotocopia con l'anno corso è tanta. L'unica novità dovrebbe essere data da Valdifiori, opzione concreta, che dovrebbe arrivare per giocare da regista (il suo ruolo). Ruolo peraltro coperto già da Lodi e Guilherme, nonché dal giovane Balic. Chi di questi farà spazio al neo arrivato? La sensazione è che proprio il croato (essendo quello che ha più mercato), alla fine potrebbe andare in prestito.

Anche in avanti non convincono certe operazioni: il tira e molla per Zapata rischia di divenire una telenovela; la tanto attesa punta di valore non è arrivata ancora, in compenso ecco Hamdi, un oggetto che più misterioso non si può. Abbiamo parlato dell'annuncio di Pozzo per El Arabi, che difficilmente rimarrà visto che le offerte economiche non mancano. Se dovesse restare sarebbe solo per via dell'addio di Zapata, quindi nessun miglioramento del tasso tecnico complessivo. In compenso Matos si vede prendere anche Ewandro, altra scommessa straniera. E per Perica lo spazio si annuncia ancora poco.

Anche in difesa si parla di Angella, ma se arrivasse chi tra Heurtaux, Danilo e Felipe gli lascerebbe il posto senza creare problemi in uno spogliatoio che già l'anno scorso era esplosivo e pieno zeppo di prime donne? Lo stesso discorso vale per Samir, ovviamente. Per adesso c'è di certo che né per Danilo né per Heurtaux sono arrivate offerte di spessore.

A ben vedere quindi sarà ancora una Udinese che parla straniero. Se arrivassero davvero Angella e Valdifiori, bene che vada in campo ci sarebbero due italiani. La tanto attesa rivoluzione nostrana non arriva, e la domanda è se davvero questa pista esterofila che il club persegue sia davvero la migliore visti i risultati delle ultime stagioni. Di giocatori presentati come fenomeni ne sono arrivati molti, ma stringi stringi solo Allan e un paio d'altri hanno davvero superato l'esame.

Altra domanda che circola tra i tifosi è se Gino Pozzo vende davvero  alla Red Bull? La smentita ufficiale del club bianconero dovrebbe mettere fine alle voci, ma il comunicato emesso non ha convinto tutti. Non fa riferimenti specifici, parla solo di una multinazionale. Quisquilie direbbe qualcuno, per i più attenti non è così. Per adesso vale la parola data, in futuro vedremo. Di certo una partnership non sarebbe una distrazione, anzi, a questo punto da parecchi sostenitori sarebbe vista come una boccata d'aria pura.

L'incertezza c'è su più i fronti, inutile negarlo. E mancano risposte di rilievo. Intanto il tifo Udinese non si accende: anche pr la campagna abbonamenti che dovrebbe essere presentata a breve, si vogliono prima risposte. Il rischio di un'altra annata di sofferenza non convince molti a rinnovare la fiducia.

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