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Udinese, la sostenibile pesantezza dell’essere

L’Udinese non ha incantato nelle due amichevoli nel nuovo stadio Friuli. Peccato, ma c’est la vie di questi tempi aridi di gioco, con gambe pesanti come piombo e fiato corto per un caldo asfissiante. D’accordo, i tifosi si...

Monica Valendino

L'Udinese non ha incantato nelle due amichevoli nel nuovo stadio Friuli. Peccato, ma c'est la vie di questi tempi aridi di gioco, con gambe pesanti come piombo e fiato corto per un caldo asfissiante. D'accordo, i tifosi si chiedono come mai gli avversari corrano di più a parità di condizioni, ma le diversità di preparazione a questi livelli si sentono eccome.

Un allenatore navigato come Stefano Colantuono sa bene che da queste apparizioni si deve captare non tanto l'aspetto tattico, ma come i giocatori reagiscono al minutaggio, su chi si deve lavorare ancora un po' per i carichi di lavoro, chi necessita di 'scaricare' maggiormente, come si dice in gergo.

I bianconeri che hanno un fisico più snello (vedi Fernandes) sono agevolati e appaiono più pimpanti, ma i vari Zapata o Di Natale non sono di certo brocchi. Per questo i fischi finali dopo la gara con la Spal appaiono più che mai ingenerosi. Ovviamente vincere aiuta a vincere anche in amichevole, e siccome di sconfitte al Friuli recentemente se ne sono viste, l'amarezza ci sta.

Ma da qui a preoccuparsi ce ne vuole ancora.

DIFESA Le prime indicazioni che si possono trarre sono che il reparto arretrato è, forse, quello che necessita ancora di maggiori cure. Del resto 114 gol in due stagioni non sono poche, ed essendo rimasto lo stesso terzetto certamente si deve aggiustare qualcosa. Sul mercato si parla di Felipe, ma le norme sugli extracomunitari non consentono acquisti di extracomunitari, a meno di altri tagli.

La sensazione è che si comincerà il campionato così com'è attualmente la rosa. Neuton, però, non convince a pieno come centrale difensivo, Wague appare parecchio indietro di forma, Heurtaux è da recuperare anche mentalmente.

CENTROCAMPO Chi agirà davanti alla difesa? Gran parte dei meccanismi partono da qui, dall'uomo che inizia il gioco, per poi aprirlo lungo le fasce. Il primo paso è quello che conta, dunque, ma per ora Guilherme deve ancora trovare quello giusto. Piace Merkel, che però deve crescere in face difensiva (gli arabi nella prima amichevole gli hanno fatto girare un po' la testa nella ripresa), Iturra è tanta quantità. Insomma qui c'è ancora da lavorare.

Meglio le mezzali, dove Kone e Fernandes sembra si stiano integrando già nei movimenti, anche se fa bene Colantuono a dire che Bruno deve ancora migliorare. Nel calcio non si finisce mai di crescere, e se il portoghese piace per come interpreta il ruolo, anche lui deve fare molto in fase di non possesso.

Da verificare le ali: Widmer è ancora al 50 per cento, del resto è arrivato (come l'ex Allan) a  ritiro iniziato. Ali Adnan e Pasquale sono più in forma, ma sulla sinistra serve più spinta. Edenilson è quello he offre maggiori garanzie per adesso.

ATTACCO Poco da dire. Serve pazienza, Di Natale, Zapata e Thereau sono al 100 per cento, ma in tre. Loro più di tutti sembrano patire la preparazione, lenti e macchinosi nei movimenti necessitano di un lavoro di rifinitura per  farli trovare la brillantezza che serve sotto porta. Chiaro che dall'attaccante si pretende sempre movimento, ma se le gambe non girano e viene meno, poi sembra che ci siano problemi.

La situazione non deve preoccupare più di tanto, dunque: solitamente le squadre di Colantuono fanno bene a primavera, la preparazione e accumula forse proprio per gestire il tutto durante una stagione intera. Non ci si attenda quindi granché da queste uscite calde e madide di sudore accumulato.

Se si guardasse la classifica estiva l'Empoli sarebbe campione d'Italia, il Milan da B. Per cui avanti dritta, i primi giudizi arriveranno solo tra un mesetto.

 

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