Yesesladud: che significa? Chiedetelo al Trio Medusa. Per noi non significa granché, o forse significa molto. Come il pareggio dell'Udinese col Chievo. Non significa nulla, le critiche nel dopo gara si sprecano (una costante a dire il vero quest'anno...), la partita è bruttina. Ma se si inserisce questi novanta minuti in un contesto più ampio il significato appare più chiaro: l'Udinese stanate in costruzione, quando gioca con le squadre di medio bassa classifica (quasi mezza serie A a essere onesti) fatica. Del resto mancano leader veri, Di Natale è oramai entrato ufficialmente nella sua fase 'all'Altafini', e da tempo si sottolinea che in avanti si segna se la squadra gira. Difficile farla girare però con tanta quantità e poca qualità: chiunque avrebbe avuto problemi quest'anno a ottenere di più, anche se molti si sono convinti che solo chiamarsi Udinese sia significato di risultati.
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Yesesladud: che significa? Chiedetelo al Trio Medusa. Per noi non significa granché, o forse significa molto. Come il pareggio dell’Udinese col Chievo. Non significa nulla, le critiche nel dopo gara si sprecano (una costante a dire il vero...
Le ultime tre stagioni non sono poi così diverse, con la sola differenza che prima Totò appena toccava il pallone questo si trasformava in oro. E in punti. La media realizzata del capitano, specie nelle ultime stagioni ha garantito almeno il 55 per cento dei punti. Oggi per evidenti motivi strutturali della squadra e con l'età che avanza, si è cercato altre soluzioni. Thereau è un'ottima punta alla 'Poggi', uno che offre molto in fase difensiva, ma che sotto porta difficilmente arriva oltre le 11 reti per stagione.
Kone, altro trequartista, non sta incantando: il suo rendimento dopo il Mondiale è stato segnato dalle fatiche estive, da qualche acciacco di troppo. La grinta è importante, ma non risolutiva. Perso Pereyra in quel ruolo si è avuta la contemporanea flessione di Fernandes, che dimostra quanto sia dura affermarsi dopo una stagione ad alti livelli. Non è una questione tattica, è personalità.
Quella che manca a questa Udinese, che pian piano si è vista impoverita dei suoi uomini chiave. Quando si accusa di non fare 'bel gioco' ci si dimentica spesso che questo è il frutto di buoni calciatori. E un bravo allenatore è tale con questi. Per avere una squadra vincente serve un uomo chiave per reparto: oggi in mezzo è rimasto Pinzi, in porta Karnezis. Ma dopo? Danilo è lineare, ma difficilmente svetta e gli amano molto i gol su palle inattive per affermarsi come aveva fatto Angella (per esempio..). In avanti detto di Totò, le alternative sono state inventate o reinventare (Geijo), ma si può cavare ragni dai buchi, dove non si vedono buchi?
Oggi si critica, si pone l'indice, ma in quest'annata molti si dimenticano di vedere la Luna e si soffermano sempre e solo sulla punta del dito che cerca di indicarla. Yesesladud, dunque: il parei di Verona significa poco, serve solo guardare oltre per iniziare davvero a pensare come alzare l'asticella. Perché una bella partita nasce sempre da due belle squadre, ma soprattutto da buoni giocatori.
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