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Udinese-Juve: Quella volta che…Bierhoff fece esultare il Friuli

L'Udinese nel novembre 1995 con un 4-4-2 ordinato e attento batte la Juve grazie a Bierhoff: la Juve protesta per fuorigioco, ma così non è

Redazione

E' il novembre del 1995, l'Udinese di Zaccheroni e Bierhoff sta stupendo la Serie A: al suo ritorno nella massima serie la squadra del tecnico romagnolo ostenta un 4-4-2 ordinato e con un Bierhoff riscoperto.

La Juventus splendida  in Europa ritorna fragile contro i bianconeri originali del 1896.

 

Partita squallida: scrive così Roberto Beccantini su 'La Stampa'.  Detto senza offesa, l'Udinese non meritava di vincere: e non solo per l'alone di fuorigioco, peraltro cancellato dalla moviola, che circonda il gol di Bierhoff. Però la realtà è questa. Ci sono due Juventus, così come ci sono rivali sin troppo naif all'estero, e decisamente più scaltri chez nous. Prendete l'Udinese. La allena Zaccheroni, un romagnolo cresciuto a pane e zona. L'assenza di pedine cruciali quali Stroppa e Poggi gli suggerisce di armare una difesa così drastica e cocciuta che, al di là del lessico di copertura (4-4-2), a noi sembra proprio, perdonate l'ardire, un catenaccione di stampo antico. Lippi è un carabiniere, fedele nei secoli al tridente. Ma la Juventus  non può permetterselo.

Non va proprio così: l'Udinese ci mette cuore e intelligenza, soffre in parte, ma sa anche cercare di colpire. Non ci sono tante occasioni, ma non per questo la gara non regala emozioni e quella di Bierhoff è tale: la Juve reclama il fuorigioco, ma così non è.

 

Spicca Ametrano, uno stantuffo di cui la Juve se ne innamora subito (a giugno ci arriverà). Spicca Desideri, uomo d'ordine rinato con Galeone e confermato con Zac.

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