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Si chiude il triennio salvezza: ora sotto col 2018

Udinese da almeno 40 punti quella vista negli ultimi tre anni solari. L'obiettivo per il 2018 è incrementare il bottino trovando stabilità in panchina.

Redazione

Un triennio salvezza, nonostante i cambi in panchina. Passaggi di testimone volti non sempre al meglio, alternanze avvenute in sordina o segnate da crisi profonde. Il nuovo Friuli da sfondo a gioie e disfatte bianconere, impianto che ha visto la luce nel buio dell’era post Guidolin. Tre anni, sei allenatori: dalle speranze riposte in Andrea Stramaccioni, agli accenni di rinascita con l’arrivo di Massimo Oddo. In barba al frenetico andirivieni in panchina, nel corso di questi tre anni solari, l’ultimo al termine a breve, l’Udinese è sempre riuscita a raggiungere l’obiettivo minimo degli ormai fatidici 40 punti anti-retrocessione. Un bottino, quest’ultimo, centrato senza eccessi nel 2015 sotto la guida del duo romano Strama-Stefano Colantuono. Il primo, in coppia con Dejan Stankovic, traghetta le zebrette alla conquista di una permanenza in A tutto sommato tranquilla, specie se paragonata col “dramma”, i misteri e la fatica vissuti nei mesi in cui la squadra è affidata al Cola. 19, un po’ troppe, le sconfitte ottenute in quel doppio frangente di campionato: 11, in particolare, la battute d’arresto rimediate dalla banda Stramaccioni, fra queste come non ricordare il flop col già fallito Parma di Donadoni – 1-0 al Tardini.

Nel marzo 2016 a Colantuono subentra Luigi De Canio, la squadra improvvisa un cambio di rotta e si salva alla penultima in casa dell’Atalanta. È questo l’anno in cui il pubblico friulano deve osservare ben quattro allenatori avvicendarsi sulla panchina del club di via Candolini. La non riconferma di De Canio in estate, infatti, porta all’effimera parentesi insieme a mister Beppe Iachini. Un poker di buchi nell’acqua – da Roma-Udinese 4-0 a Udinese-Lazio 0-3 – unito alle discusse scelte del coach ascolano convincono quindi società e tifosi ad affidarsi alle cure di Gigi Delneri. Il frutto di questo delirante via vai sarà un gruzzolo di 43 punti.

Un briciolo di stabilità la si riscontra nell’anno ormai sulla via del tramonto. Con Delneri i friulani “sgarfano” fin che ne hanno, poi il meccanismo si inceppa e a sogni di nuova gloria subentrano ancora gli incubi retrocessione. Le 8 sconfitte su 12 incontri in questa stagione rappresentano un campanello d’allarme fin troppo assordante per la dirigenza bianconera, la quale propende, suo malgrado, per congedare il mister aquileiese. Con Oddo in panchina l’ammontare di punti raccolti aumenta – il conto sale a 44 – quando all’appello mancano ancora due gare da giocare: il recupero con la Lazio e la sfida di fine anno a Bologna.

Un trend dunque in crescendo, quello ora in mano all’ex tecnico del Pescara, un piccolo primato che attende solo d’esser battuto in vista dell’apertura di un 2018 già carico di speranze.

"Simone Narduzzi

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