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Eurobasket: Lituania – Spagna, la finale che non ti aspetti

Questo Europeo di basket assévera una convinzione che avevo, su di me, assai labilmente; presuntuosamente l’avrei voluta negare, ma è così: di pallalcesto non ci capisco. Nulla. Vaticinavo, prevedevo una succulenta finale Francia –...

Franco Canciani

Questo Europeo di basket assévera una convinzione che avevo, su di me, assai labilmente; presuntuosamente l'avrei voluta negare, ma è così: di pallalcesto non ci capisco. Nulla.

Vaticinavo, prevedevo una succulenta finale Francia - Serbia: i talentuosi padroni di casa, sospinti da ventiseimila ugole, contro l'erede naturale della tradizione plava di Drazen e Cresomir. Infatti: battute le due (mie favorite), la finale sara iberico-baltica.

La Spagna di His Majesty Pau Gasol seppellisce moralmente i galletti transalpini e fa sua la semifinale numero uno. Certo, quando il tuo giocatore principel ne mette quaranta e tira giù più di venti rimbalzi, quando su di lui menano come fabbri ferrai mandandolo in lunetta diciotto volte; quando questi rifiata e Reyes si reinventa Marciulonis e "siga in bocca" tiene a bada le legioni domestiche, tutto risulta più facile anche per il discusso Sergio Scariolo, uno che io reputo bravissimo ma che a Milano invece considerano poco più che un autista per i giocatori più forti.

I lituani, battuta ai quarti l'Italbasket dopo un durissimo incontro terminato ai supplementari, quando gli italici eroi non ne avevano proprio più, si sbarazzano della Serbia grazie ad una difesa perfetta su Teodosic (il cui talento si capisce chiaro al momento in cui mette una tripla reggendosi su un piede, equilibrismo degno degli improvvidi acròbati che attraversino il Niagara su una fune larga cinque centimetri. Hanno ricevuto pochissimo dal tiro dalla distanza (due su quattordici, mort***i loro) e distribuito i punti fra diversi giocatori. Hanno giocato da squadra contro i soliti, incompiuti singoli ex-jugoslavi, per i quali testimonianza sia la faccia desolata di Aleksandar Djordievic, assolutamente incapace di leggere a dovere le folate baltiche. Le quali meritatamente si portano a casa la gara.

Avevo anche ipotizzato una sfida nella finale 5°-6° posto fra italiani e greci. Invece niente, quinto posto ex-aequo, la finale non si farà (e non mi avevano avvertito. Scherzo, mi scuso per l'errata informazione...). Entrambe, assieme ad una fra Francia e Serbia, ed un'altra fra Lettonia e Repubblica Ceca, le vedremo ai Preolimpici che qualificano altre squadre per il torneo di Rio 2016, cui io punto da sempre come l'obiettivo principe di questa formazione. I greci dicono oggi addio a Spanoulis e Zizis, si indeboliscono dell'ossatura della formazione che ha dato glorie, trionfi, allori e bel basket al popolo ellenico della palla al cesto. Di certo la cantera greca produrrà altri talenti, ma l'Italia dovrà approfittarne, adesso, per non lasciarsi scappare uno dei posti utili per il torneo brasiliano.

E domani sera ci godremo il basket iberico, e quello baltico, in serenità. E, sinceramente, tifando per nessuna delle due. Comunque vada, sarà un successo...

 

 

 

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