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Italbasket, missione compiuta senza acuti

Vince, l’Italbasket di Pianigiani, avverso una coriacea Islanda. Solo nel finale, e dopo essere stata sotto di 3 punti a 3′ dal termine, gli azzurri di Gentile cavano dal cilindro del talento, dei nervi e della classe lo spunto...

Franco Canciani

Vince, l'Italbasket di Pianigiani, avverso una coriacea Islanda. Solo nel finale, e dopo essere stata sotto di 3 punti a 3' dal termine, gli azzurri di Gentile cavano dal cilindro del talento, dei nervi e della classe lo spunto decisivo per poter regolare l'avversaria.

A più riprese l'Italia ha dato l'impressione di poter creare lo strappo decisivo, ma continuando a ruminare un basket vecchio e lento, condito da una percentuale al tiro degna di un torneo amatoriale (38%) , gli italici hanno permesso alla pallacanestro semplice, run and gun condotta da Hörður Axel Vilhjálmsson, ventottenne di quasi due metri e il vizio della penetrazione in area, che gioca in una squadra di seconda fascia greca ma ha i capelli con la scriminatura a sinistra come un impiegato del catasto, di pareggiarla per dieci volte dieci, e per quattro, cinque volte di sorpassare i blasonati mediterranei.

A parziale giustificazione l'infortunio di Gigi Datome, la prestazione meno monstre di Gallinari (18' e 5 falli per 10 punti). Anzi, giustificazioni non ce ne sono.

L'Italia non riesce a scaricare a terra i cavalli che i propri talenti hanno in cuore ed in pancia; il tecnico sembra talvolta timido nel dare delle sterzate, e pur essendo uno dei miei preferiti forse non appare il più adatto a gestire tutti questi pollastri nello spazio ristretto di un solo spogliatoio. Dovrebbe (sempre che non l'abbia fatto e non ce ne siamo accorti) dare gradi di capitano reale a Gentile e Gallinari; gli altri, bravi che siano, si accodano. Invece oggi, sotto di tre, ha atteso 40'' prima di chiamare un sacrosanto timeout dopo il quale la sua squadra piazza un 15-2 (grazie anche ad un Aradori sino a quel punto desaparecìdo) e ciao ciao Island.

Basterà questo impegno, sarà sufficiente questo livello di gioco per combattere ad armi pari contro Spagna o Germania? Non rispondo neanche, fatelo voi stessi. Io continuo a credere che sia una questione di concentrazione ed amalgama, devono compattarsi e chiarirsi fra loro. Ed in questo Pianigiani deve farci vedere lui per primo qualcosa di più. Dopo il riposo di domani si rigioca, e ancor di più si parrà la sua nobilitade.

Franco Canciani@MondoUdinese

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