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Sei Nazioni al via, Zanni: dobbiamo limitare gli errori

Il flanker udinese si è lasciato alle spalle i terribili infortuni degli ultimi due anni ed è pronto a dare il proprio contributo all'Italia che domani scenderà in campo contro la Francia: "Tanti volti nuovi in Nazionale, ma siamo pronti per...

Castellini Barbara

Prenderà il via domani con la sfida tra Francia e Italia allo Stade de France di Saint-Denis (fischio di inizio alle 15.25, arbitro Jp Doyle) il Sei Nazioni 2016. Dopo la Coppa del Mondo del 2015 che ha estromesso il rugby europeo dai primi quattro posti - la Nuova Zelanda ha vinto il terzo titolo, davanti ad Australia, Sudafrica e Argentina -, c'è voglia di rivincita da parte delle formazioni del Vecchio Continente, in particolare per l'Inghilterra, paese ospitante del Mondiale ed eliminata al termine della fase a gironi. Sull'Italia staziona un enorme punto interrogativo, vista la presenza di molti volti nuovi. Le certezze sono, al contrario, rappresentate dai "big" che Jacques Brunel ha già annunciato nel XV di partenza, come il capitano Sergio Parisse (114 caps) e il flanker Alessandro Zanni (94 caps). Proprio l'atleta friulano classe '84 ci ha concesso un'intervista esclusiva a poche ore dall'avvio della competizione continentale.

Zanni, tra new entry e qualche veterano, come giudica il gruppo azzurro?

Sì, ci sono tanti giocatori nuovi, c'è stato un ricambio generazionale. Alcuni giocatori importanti, come Mauro Bergamasco, hanno terminato il loro impegno con la Nazionale. Si tratta, quindi, di una situazione nuova, è sempre difficile amalgamare il gruppo prima del Sei Nazioni, visto che non abbiamo avuto molto tempo a disposizione per lavorare insieme. Le prime partite saranno un po' un'incognita. Comunque c'è entusiasmo da parte di tutti, c'è voglia e penso che i giovani abbiano portato molta "freschezza", sono sicuramente pronti per affrontare questa manifestazione.

La mia condizione è buona... Mi sono rotto il crociato anteriore, ci ho messo sei-otto mesi per ritornare a giocare e ovviamente c'è sempre un periodo successivo di adattamento da affrontare. A livello di sensazione sto sempre meglio, sono contento perché vedo un costante miglioramento. Ovviamente, avendo rotto entrambi i crociati negli ultimi due anni, ne ho un po' risentito, sono stati due infortuni importanti. Lavorando in maniera diversa e un po' di più, sto recuperando la mia condizione.

Parliamo ora del Sei Nazioni che prenderà il via domani. Concorda con chi sostiene che l'Inghilterra sia la squadra favorita?

Secondo me non c'è una squadra favorita, soprattutto in un torneo che si disputa dopo il Mondiale ci possono essere delle sorprese. L'Inghilterra, comunque, vorrà rifarsi della Coppa del Mondo che ha giocato in casa. Inoltre ha preso un nuovo allenatore Eddie Jones, che ha molta esperienza e che ha fatto un gran lavoro con il Giappone al Mondiale. Sono certo che riuscirà a dare gioco e qualità alla squadra inglese. Ma non possiamo dimenticare l'Irlanda, che è il campione uscente ed è sempre una squadra difficilissima da affrontare o anche il Galles che è un team pieno di talento. Indicherei, dunque, queste tre per il podio, anche se ogni anno non mancano le sorprese.

Una tra queste potrebbe essere la Francia che affronterete proprio all'esordio. Come si presenterà l'Italia?

Penso che la prima cosa che dovremo mettere in campo è combattività, assieme allo spirito di sacrificio da parte di tutti. Sappiamo che giocheremo in casa di una grande squadra, che ha tradizione e giocatori importanti, che sanno fare la differenza sia a livello di singoli che di collettivo. Quindi sarà una partita difficile. Andremo ad affrontarla al massimo delle nostre capacità, cercando di limitare al minimo gli errori. Quindi dovremo tenere l'aggressività alta e cercare di metterli sotto pressione. Siamo pronti per fare una grande battaglia.

 

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