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Dino Fava: il mio unico errore lasciare l’Udinese

Il calcio ci porta tante volte a raccontare delle belle storie di vita. E questo non accade soltanto ad alti livelli ma, spesso e volentieri, anche nelle piccole realtà. Sono tanti gli esempi di campioni che, dopo una vita da professionisti,...

Monica Valendino

"Il calcio ci porta tante volte a raccontare delle belle storie di vita. E questo non accade soltanto ad alti livelli ma, spesso e volentieri, anche nelle piccole realtà. Sono tanti gli esempi di campioni che, dopo una vita da professionisti, hanno deciso di chiudere la carriera nei campi di periferia. 

"Uno di questi è Dino Fava Passaro, ex bomber dell’Udinese che, dopo aver deciso di ritirarsi, ha ritrovato entusiasmo in un’ultima e suggestiva esperienza. Ora è infatti capitano e leader indiscusso della Sessana, squadra di Sessa Aurunca, comune del casertano nel quale è cresciuto. Fava è l’attaccante più in forma del girone A di Eccellenza campana e punta a trascinare la Sessana in Serie D con i suoi gol. “Avevo deciso di non giocare più – racconta Dino Fava Passaro a gianlucadimarzio.com - e la mia idea era quella di aprire una scuola calcio o di iniziare la carriera di allenatore. Poi il presidente della Sessana, che è un mio amico, mi ha invitato a condividere quest’anno con lui dopo il ritorno della squadra in Eccellenza e mi sono fatto coinvolgere perché la voglia di giocare c’era ancora. Stiamo andando bene perché siamo a soli 4 punti da una società blasonata come la Turris. Se le cose dovessero continuare così potrei anche pensare di giocare per un altro anno”. 

"A 37 anni in Eccellenza dopo un passato su palcoscenici importanti. Ora Fava le emozioni le regala sui campi della Campania dopo aver segnato in a San Siro contro il Milan, ma anche in Coppa Uefa. “Sono sicuramente emozioni diverse, inutile prendersi in giro. Ma è comunque bello segnare, ad ogni livello. Quando sei in una squadra l’obiettivo per un calciatore è sempre quello di dare il massimo per vincere. E’ importante per me fare il professionista anche in Eccellenza – aggiunge – soprattutto perché avendo giocato in Serie A non puoi permetterti brutte figure”. Professionista nei dilettanti. Fava però non soffre questa differenza nel rapporto con i compagni: “Ho avuto la fortuna di trovare un gruppo fantastico. Sotto questo punto di vista sono un ragazzo molto timido, ma loro hanno avuto il merito di farmi sentire come se avessi sempre giocato in Eccellenza. Ed è una cosa che mi fa molto piacere perché riscontro questo rispetto anche negli avversari”. 

"Facendo un passo indietro nel tempo, Fava ha raggiunto il culmine della carriera con l’Udinese. In Friuli, con Spalletti in panchina, ha centrato la storica qualificazione in Champions League. Ma non ha provato la gioia di sentire le note di quella magica musichetta iniziale per via del trasferimento in estate al Treviso. “Questo è stato l’unico errore della mia carriera. Lasciai una grande squadra ad Udine per andare al Treviso neopromosso in Serie A. Purtroppo la squadra non era attrezzata per la salvezza e mi ritrovai in un anno dalla Champions League alla B. I calciatori nelle scelte non hanno la sfera di cristallo e, purtroppo, questa è andata a complicare il mio cammino”. 

"Tra i grandi campioni conosciuti ai tempi di Udine, Fava ha instaurato un vero rapporto di amicizia con uno in particolare. “Mi sento spesso con Morgan De Sanctis, un uomo e un professionista eccezionale. Lui vive per il calcio, forse anche troppo. A Udine era sempre il primo ad arrivare al campo e l’ultimo ad andarsene. A quei tempi, però, mi aiutò molto Nestor Sensini. Per me era come un padre perché mi dava quei piccoli consigli che si sono rivelati fondamentali”. Tra i grandi difensori che lo hanno marcato, invece, due nomi su tutti: “Ho incontrato Cannavaro nel periodo migliore della carriera ed era qualcosa di impressionante. Poi Stam, un difensore che ti incuteva timore solo a guardarlo. Ho avuto la fortuna di giocare in Serie A quando nel nostro campionato arrivavano tutti i calciatori più forti ed è stato molto bello”.

"E adesso il più forte di tutti è proprio lui: Dino Fava Passaro. In Eccellenza, certo, ma per lui vale come fosse la Serie A.

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