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Galà Aic: premiati i migliori. Nessuno dell’Udinese

Gran Gala del calcio, ma anche Gran Gala Juventus. Già perché la squadra bianconera ha fatto man bassa di premi nella rassegna organizzata dall’Assocalciatori, dopo una stagione conclusa con il terzo scudetto consecutivo e il record assoluto...

Monica Valendino

Gran Gala del calcio, ma anche Gran Gala Juventus. Già perché la squadra bianconera ha fatto man bassa di premi nella rassegna organizzata dall’Assocalciatori, dopo una stagione conclusa con il terzo scudetto consecutivo e il record assoluto di punti per la serie A. Il risultato è che nella Top 11 c’erano ben 7 juventini: Buffon (arrivato alla serata in compagnia di Ilaria D’Amico) in porta, Barzagli e Asamoah in difesa, Vidal, Pirlo e Pogba a centrocampo, Tevez in attacco. Gli unici a “rovinare” la festa bianconera sono stati Darmian e Benatia sulla linea arretrata, Immobile («Bella storia affrontare la Juve in Champions. Abbiamo il 51% di possibilità di passare») e Higuain (assente perché precettato dal Napoli per il ritiro, poi terminato) sul fronte offensivo. Scontata la scelta in panchina, Antonio Conte, arrivato solo a pochi minuti dall’inizio della diretta del “Processo del Lunedì”. Ieri sera è andato in scena il primo contatto pubblico tra il ct e la dirigenza juventina (presenti il dg Marotta e il presidente Agnelli), dopo il divorzio a luglio. Ed é stato un incrocio pericoloso, tenuto conto che la squadra bianconera é una delle poche non ancora visitate dal tecnico, che però ieri ha annunciato che andrà a Vinovo all’inizio del prossimo anno.

CONTE PERMALOSO. I due erano poco distanti in platea e poi si sono sfiorati sul palco, visto che, poco dopo Conte, è stato premiato (dal presidente federale Tavecchio...) pure Agnelli, come massimo rappresentante della Juventus indicata come miglior squadra in assoluto. «Un difetto di Conte? E’ permaloso - ha detto convinto -. Lo si vede quando gli si dice che qualcosa non va esattamente come vuole lui. Tra i suoi pregi, invece, c’è certamente la tenacia». Il massimo dirigente bianconero ha pure garantito di non voler scegliere tra scudetto e Champions: «La Juventus ha il dovere di puntare sempre al massimo, e questo deve essere chiaro anche ai giocatori. In campionato non ci interessa vincere nuovamente con 102 punti, ne basta solo uno in più». Inquadrato dalle telecamere mentre Agnelli parlava, Conte ha esibito un sorriso all’apparenza tirato. Mentre poco prima aveva raccontato la sua cavalcata in bianconero: «E’ stato un percorso eccezionale, in 3 anni abbiamo fatto cose straordinarie. Devo tutto ai giocatori e alla società. In Nazionale, non l’ho nascosto, manca il contatto quotidiano con i giocatori. Bisogna essere capaci di trasmettere in pochi giorni le proprie idee di calcio».

Da sottolineare il dribbling di Vidal («Differenze tra Conte e Allegri? Meglio non rispondere...»), mentre Tevez ha provveduto a tranquillizzare i tifosi: «Non c’è nulla di vero. Quello che ha detto mio fratello é solo il suo pensiero da tifoso del Boca, ma io ho ancora un contratto di 2 anni con la Juve». Benatia, infine, ha parlato in collegamento da Monaco: «Con Castan abbiamo formato una grande coppia. Mi piace ricordarlo perché ora sta attraversando un momento difficile, al pari di Balzaretti».

GLI ALTRI. A completare il quadro dei riconoscimenti, ecco Rugani, come miglior giovane della serie B e ora protagonista anche nella massima categoria sempre com l’Empoli. Tra gli arbitri, premiato Rizzoli, direttore di gara della finale Mondiale tra Germania e Argentina, accompagnato dal designatore Messina. E, infine, per il calcio femminile, Melania Gabbiadini, sorella d’arte di Manolo, che a gennaio lascerà la Sampdoria per trasferirsi al Napoli.

Corriere dello Sport

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