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L’analisi di Vulpis: Serie A seconda solo alla Premier

Rateazioni, prestiti onerosi con diritto o, meglio ancora, con obbligo di riscatto. E’ la fotografia puntuale di un calciomercato tricolore figlio dell’austerity e delle difficoltà di bilancio di buona parte delle società della serie A,...

Monica Valendino

Rateazioni, prestiti onerosi con diritto o, meglio ancora, con obbligo di riscatto. E’ la fotografia puntuale di un calciomercato tricolore figlio dell’austerity e delle difficoltà di bilancio di buona parte delle società della serie A, strette tra ambizioni europee (se si considerano le realtà top) e il rispetto dei vincoli del fair play finanziario (il nuovo biennio di osservazione dell’Uefa è proprio l’intervallo temporale 2015/16). Ogni acquisto può essere attivato, pertanto, solo avendo al fianco i consulenti delle aree finanza e contabilità. 

Nell’analisi in esame vengono considerati esclusivamente gli acquisti che pesano o peseranno, in modo concreto, sui bilanci futuri dei cinque mercati più importanti in ambito europeo. L’Italia pesa, a livello europeo, per 94,75 milioni di euro (seconda solo alla Premier league inglese) e si inserisce in un sistema continentale, che ha generato affari per 362,3 milioni di euro.

L’Inter dell’indonesiano Erick Thohir si presenta al traguardo con il budget più importante: 32,6 milioni di euro. In termini assoluti, sotto il profilo economico, è lo svizzero Xherdan Shaqiri a salire sul gradino più alto del podio di gennaio. Il trasferimento dal Bayern Monaco costerà al club milanese, perché è previsto un obbligo di riscatto a giugno, circa 15 milioni di euro (il peso contabile verrà distribuito sui conti del 2016), giocando sui possibili incastri delle finestre contabili.

La AS Roma, con 26 milioni di euro complessivi, e l’arrivo dell’attaccante ivoriano Seydou Doumbia, acquistato dal Cska Mosca per 14,4 milioni, è tra le regine del calciomercato. Un’operazione spalmata su tre rate per ridurre l’impatto economico dell’affare sui conti societari.

Il Napoli, invece, è la società che ha speso di più per il cartellino di un calciatore italiano. Manolo Gabbiadini (ex jolly d’attacco della Sampdoria) costerà ai partenopei 12,5 milioni di euro (inclusi i due milioni di bonus).

PREMIER LEAGUE REGINA. Il calcio inglese si conferma leader incontrastato del calciomercato invernale. Più di 130 milioni di euro messi a budget dai club della Premiership, con Il Manchester City forte dell’acquisto dell’ivoriano Wilfried Bony (proveniente dallo Swansea) per 33 milioni di euro. Il Chelsea è subito dietro, grazie all’arrivo del centrocampista colombiano Juan Cuadrado, volato da Firenze a Londra, per 31 milioni. Sul podio ideale degli acquisti anche Gabriel Paulista, brasiliano ex Villarreal, sbarcato all’Emirates stadium, dopo il pagamento dell’Arsenal di un assegno di 19,8 milioni di euro.

IL RESTO D’EUROPA. La Bundesliga tedesca si conferma serie calcistica regolata dalla concretezza e da pochi colpi ad effetto. L’unico è stato il calciatore tedesco Andrè Schürrle, dal Chelsea al Wolfsburg, per 32 milioni di euro. Dietro lo sloveno Kevin Kampl, dal Salisburgo al Borussia Dortmund, per una cifra non superiore ai 12 milioni di euro. Completa la terna degli acquisti più onerosi il croato Tin Jedvai, ex Roma, oggi alla corte del Bayer Leverkusen per 7 milioni di euro. Nel complesso il calcio tedesco ha mosso un volume d’affari vicino ai 64 milioni di euro.

La Spagna non si è distinta per clamorosi colpi di mercato (48,2 milioni di euro totali), se non per il passaggio dell’argentino Enzo Perez, dal Benfica al Valencia (25 milioni di euro); seguono il verdeoro Lucas Silva (Real Madrid) per 13 milioni e l’ivoriano Eric Bailly al Villarreal per 5,7 milioni. Fanalino di coda europeo è la Ligue1 francese, con 25,35 milioni di volume d’affari, con il passaggio del portoghese Bernardo Silva dal Benfica al Monaco (16 milioni), punta di diamante dell’intero mercato transalpino.

"Marcel Vulpis @Corsport

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