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Parma ora la rabbia “abbandonati da Figc e Lega”

Per lunghi giorni hanno preferito mordersi la lingua, mentre tutto, intorno a loro, crollava. Alla vigilia della seconda partita consecutiva rinviata, allenatore e calciatori del Parma hanno scaricato la loro rabbia e la loro amarezza. “Se...

Monica Valendino

Per lunghi giorni hanno preferito mordersi la lingua, mentre tutto, intorno a loro, crollava. Alla vigilia della seconda partita consecutiva rinviata, allenatore e calciatori del Parma hanno scaricato la loro rabbia e la loro amarezza. "Se non giochiamo è colpa della Figc", ha detto il capitano Alessandro Lucarelli, portavoce di uno spogliatoio che, più di ogni altra cosa, tiene a salvaguardare la propria professionalità. Domani il Parma avrebbe dovuto giocare a Genova, ma su richiesta degli stessi giocatori, sostenuta dall'Aic e accettata dalla Figc, il match è stato rinviato, come era successo domenica scorsa per la sfida casalinga contro l'Udinese, rinviata perché non c'erano i soldi per pagare gli steward. E così giocherà un'amichevole in famiglia al centro tecnico di Collecchio, che i tifosi vogliono trasformare in una giornata di 'Parma-pride'. L'accumulo di partite da recuperare rischia di aggiungere un problema ai mille che già ha il Parma: gli ufficiali giudiziari che stanno pignorando tutto quello che trovano, la procura che indaga, procedure di fallimento già depositate in tribunale e un futuro incertissimo, con il presidente Giampietro Manenti (al quale, fra l'altro, è stata sequestrata l'auto dai vigili urbani per 1.900 euro di multe non pagate) che continua a non dar seguito alle tante promesse fatte. E al quale, a questo punto, a Parma nessuno più dà credito. Nei prossimi giorni al centro del gioco ci sarà sempre di più il sindaco Federico Pizzarotti, che è tornato, anche lui, a prendersela con Lega e Figc alle quali "interessano più i diritti tv e delle scommesse del Parma calcio" e che ha invitato i vertici del calcio a trovare le risorse per assicurare una decorosa conclusione del campionato in vista di una messa all'asta della società. Della questione si occuperà, il 6 marzo, l'assemblea di Lega che dovrebbe mettere qualche punto fermo almeno sullo svolgimento del campionato. "Non sappiamo neanche se ci arriviamo al 6 marzo - ha detto Lucarelli - e questa è la conferma che il problema Parma per la Lega non è così grande. E nessuno dei vertici federali si è scomodato per vedere quello che succede qui. Questo è il motivo per cui non si gioca". "Stiamo diventando ridicoli come Paese agli occhi del mondo - si è sfogato l'allenatore Roberto Donadoni - mi sento come una carogna in mezzo al deserto con solo avvoltoi e sciacalli intorno. Non spendiamo solo parole, per rispetto della città e dei tifosi. E' bello sentirlo dire, ma bisogna fare anche i fatti". E, alla luce dei fatti delle ultime settimane, Donadoni ha ripensato anche alla vicenda dell'estate scorsa, quando il Parma venne escluso dall'Europa League, conquistata sul campo col settimo posto, per la mancanza della licenza Uefa. "Mi viene da pensare che non sia stato casuale - ha detto - se fossimo andati in Europa League gli organi competenti non italiani avrebbero messo il naso nella situazione del Parma, disastrosa come era. Anche le istituzioni italiane avrebbero dovuto dare risposte. Mi viene da pensare che si è trovata questa soluzione...".

Un addio lungo e doloroso, quello del Parma.

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