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Sorteggio fa proseliti,Tavecchio ‘arbitri baluardo’

A trent’anni dallo scudetto del Verona torna la voglia del sorteggio integrale. Quella del presidente della Lazio, Claudio Lotito, poteva sembrare una ‘provocazione’ lanciata a caldo dopo il brutto ko interno, ma alle spalle ha...

Monica Valendino

A trent'anni dallo scudetto del Verona torna la voglia del sorteggio integrale. Quella del presidente della Lazio, Claudio Lotito, poteva sembrare una 'provocazione' lanciata a caldo dopo il brutto ko interno, ma alle spalle ha una serie proseliti, o meglio rinsaldato quell'asse che in Lega accomuna più di un club. Il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, fece da apripista anni fa e non ha remore ad appoggiare la proposta del collega biancoceleste: "Il sorteggio integrale sarebbe finalmente una soluzione equa", ha detto il n.1 rosanero che già anni fa aveva sostenuto la necessità di uscire dal sistema delle designazioni. Di sicuro con Lotito e Zamparini c'e' Preziosi, il presidente proprio di quel Genoa attorno al quale ha ruotato lo sfogo di Lotito contro l'arbitraggio di Gervasoni. ''Mi piacerebbe che Nicchi riportasse il sorteggio totale, darebbe garanzie a tutti. Se un arbitro è in serie A, perché deve essere bravo per una partita e non per un'altra?'', aveva detto appena nove giorni fa Preziosi, nei giorni in cui era il suo Genoa a protestare con forza contro gli arbitraggi. ''Se ne parlerà nelle sedi opportune'', dice Tavecchio. Difficile che la discussione cominci dall'assemblea di Lega di venerdì, dove sotto la voce arbitri c'è l'introduzione della goal line technology. Se su quella c'e' unità tra i club, la spaccatura ora e' sulla proposta di Galliani di unificare la regia delle immagini, dopo i sospetti sul replay del gol di Tevez. Juve e Roma sembrano alleate anche nel no al sorteggio, si avvicina l'ora di una conta sull'argomento. Di sicuro, la temperatura delle polemiche arbitrali e' molto alta. "Sono oggetto di qualche critica, ma fare l'arbitro è il mestiere più brutto e più difficile del mondo - dice Tavecchio - Io sono dell'avviso che gli arbitri sono sempre in buona fede, poi gli errori ci possono stare. La Figc non può non difendere l'Aia che è nostro baluardo spero di onestà. Tutto il resto rientra nella sfera degli interessi dei club. E noi rispettiamo anche i club perché rappresentano le nostre risorse, ma dobbiamo stare attenti a non confondere le regole con le situazioni. Il consiglio federale non interviene: prende atto delle segnalazioni. Come fatto nel caso della tecnologia applicata al calcio". La cronaca, o meglio la storia - romanzata, enfatizzata anche in chiave tifo - racconta che nell'unico campionato in cui gli arbitri furono designati mediante sorteggio integrale lo scudetto andò alla provinciale per antonomasia: il Verona. In realtà anche allora il sorteggio prevedeva griglie di partite, come fu poi negli anni successivi (compresi quelli di Calciopoli). E i protagonisti di quella cavalcata vincente, da Bagnoli al ds Mascetti, hanno sempre rivendicato i meriti sportivi: ''Fummo primi dall'inizio alla fine''. Comunque sia, la voglia di sorteggio arbitrale e' tornata.

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