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Trap a Pordenone: “Di Natale magnifico ragazzo del ’77”

Giovanni Trapattoni si è confessato a Pordenonelegge, dove è giunto per presentare il libro “Non dire gatto”, scritto a quattro mani con il giornalista e amico Bruno Longhi. L’incontro con i giornalisti ha sto  il...

Monica Valendino

Giovanni Trapattoni si è confessato a Pordenonelegge, dove è giunto per presentare il libro "Non dire gatto", scritto a quattro mani con il giornalista e amico Bruno Longhi. L'incontro con i giornalisti ha sto  il "Trap"  commuoversi : "Questo - ha detto l'ex ct della Nazionale e di Juventus e Inter, per citare le squadre più note che ha allenato, - è legato al mio esordio col Milan, che tenni nascosto a mio padre perché non volevo si emozionasse, ma quando il giorno dopo lo ha scoperto mi ha sgridato dicendomi che non aveva visto la mia prima partita. E non ne avrebbe viste altre: due giorni dopo morì".

Il mister ha precisato che il calcio gli ha dato tanto in termini economici, "ma soprattutto mi ha permesso di girare il mondo e di conoscere culture diverse che la mia condizione e le mie origini umili (è nato da una famiglia contadina) non mi avrebbero mai concesso".

Riguardo a oggi, "il più grande campione è l'argentino Messi, un ragazzo di una modestia incredibile". Quanto a Balotelli "bisognerebbe mettergli vicino un compagno di squadra, un giorno uno e un giorno un altro, e vedere cosa succede".

Si Di Natale, invece, afferma che "Di gente col piede buono non ne gira troppa e chi ce l’ha fa sempre la differenza. Ha ancora tanto da dare, ma il suo utilizzo va razionato. È un ragazzo straordinario che ho avuto in Nazionale e farà ancora tante reti, ma non può correre dietro agli avversari, deve avere la forza necessaria per poter dare sfogo al suo estro. O gliela metti sulla punta della scarpa, o non vedo come possa farcela".

Poi uno sguardo a Balotelli: "Penso che Balotelli abbia bisogno di una sorta di tutor, un calciatore suo compagno che possa farlo ragionare. Credo sia l'unica soluzione per fargli mettere 'la testa a posto'. Anch'io come allenatore parlavo tanto con Cassano, ma poi faceva ciò che voleva. Per questo credo che l'unica soluzione sia affiancarlo da un coetaneo che sappia parlargli al cuore ma sopratutto alla testa"

Sul campionato, infine, Trapattoni ha pochi dubbi: "La Roma si è rinforzata, l'Inter ha Mancini e farà bene, anche il Napoli ha un buon organico ma vincerà la Juve, che ha uno spirito d'appartenenza che ancora fa la differenza".

(Foto Ilfriuliveneziagiulia.it)

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