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Gazzetta: stop Pordenone a Salerno

Sorpresone all’Arechi. Il Pordenone dal passo delle matricole terribili, cade sotto le doppiette di Djuric e Kiyine. Il bosniaco costruisce la vittoria, il marocchino l’infiocchetta. Il Pordenone frena, di brutto, confermando come fuori casa...

Redazione

Il commento della Gazzetta solo stop del Pordenone sul campo della Salernitana:

 Ridimensionati Tesser e i suoi? Non proprio: restano secondi, pagano un po’ il turnover ma anche le distrazioni in difesa (dei centrali soprattutto). È stata una doppia strenna lasciare Djuric tutto solo, libero nel colpire di testa, su cross di Lombardi e poi nemmeno pressarlo sul raddoppio. Il pivot di Ventura s’è guardato intorno, ha notato che nessuno lo braccava, e allora s’è regalato un rasoterra dal limite micidiale e preciso che - sul 2-0 - ha in pratica chiuso la pratica cancellando il gol divorato di testa, a Empoli, a gara finita.

La chiave

Tesser l’aveva preannunciato, e alla fine solo 5 i riconfermati dalla gara con l’Ascoli, dopodomani arriva la Cremonese. Modulo? 4-3-1-2, Gavazzi dietro le punte, per lo meno inizialmente, il gol lampo di Djuric scompagina molto. I primi 20’ sono monopolio granata. Kiyine ancora accentrato in mediana, con Cicerelli a sinistra (conferma sulla fascia) martellano, si inseriscono, Barison e Camporese - davanti Di Gregorio - faticano, il filtro della mediana è inesistente e dai lati (ottimo Lombardi) arriva di tutto. Del resto il vantaggio è emblematico, come il palo colpito da Kiyine e l’altra incornata (tutto al 10’) di Djuric che accarezza la traversa. Burrai, con Misuraca e Mazzocco, faticano a gestire la palla, riconquistarla, il pressing è pura teoria, la Salernitana sfiora il raddoppio con Akpa Akpo (minuto 17, da solo in area mira alle stelle).

Energia

Tesser si agita, chiede ai suoi di pressare alto e iniziare a mordere. Troppo poco la inzuccata di Mazzocco (su angolo al 16’, miracolo di Micai). Del resto la Salernitana cala i giri, non accelera più, va in debito di fiato e il Pordenone inizia a fare...il Pordenone. Avanza, manovra, serve il tiro (Zanon 24’ poco alto), chiude i lati e inizia a provarci (30’ il tiro cross di Gavazzi taglia l’area, sbatte sul palo, terrorizza l’Arechi). Tant’è che dopo il riposo, Tesser si rimodella 4-3-1-2, avanza il baricentro, inserisce Ciurrai per Strizzolo (per 45’ invisibile). Ma il buco nero dove Djuric infila il rasoterra del 2-0 fa franare tutto, e tre minuti dopo Kiyine, palla al piede, sfonda ancora centralmente, sparando il destro del 3-0, gol bissato con una magia (tiro ad effetto a match chiuso). Vittoria meritata, 8-3 il numero delle azioni gol, ma il Pordenone non sembra svanito: s’è solo distratto un bel po’.

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