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Messaggero veneto: Il Pordenone sbatte su Scuffet Alla Spezia secondo stop di fila

Il portiere friulano nega il gol a Ciurria e nella ripresa Ricci castiga i ramarri, che restano secondi grazie al tonfo del Crotone

Redazione

Il punto sul Pordenone confitto dallo Spezia sulle pagine del Messaggero Veneto.

Inzuppati e delusi: alla fine i 24 fedelissimi accorsi al "Picco" per seguire i ramarri avranno rimpianto di non essersene rimasti a casa al calduccio. Sotto il diluvio della Spezia, il Pordenone rimedia la seconda sconfitta consecutiva, terza nelle ultime cinque partite. Ma la prima "crisetta" non scalfisce, almeno per il momento, il secondo posto in classifica, perché anche il Crotone - sul campo dell'Empoli del neotecnico Marino - incassa il secondo ko di fila e manca di nuovo il sorpasso. Uno stop meno netto rispetto a quello rimediato la settimana scorsa al Friuli contro il Pescara, ma che non si può dire immeritato, vista l'inconsueta abulia della squadra di Tesser, pur se resta il rammarico per il pasticcio difensivo che causa il rovescio a metà ripresa.Non ancora pronti a scendere in campo gli ultimi rinforzi Tremolada e Gasbarro, in Liguria il tecnico neroverde ritrova in attacco Ciurria, illustre ex di turno, cresciuto nelle giovanili dello Spezia, a far coppia con Strizzolo. Alle loro spalle c'è Gavazzi. Sul fronte opposto c'è il portiere friulano Scuffet, che festeggia le 100 gare tra i pro a 6 anni esatti dall'esordio in serie A.L'avvio dei neroverdi è timido e i padroni di casa alzano via via il baricentro creando un paio di occasioni con i tiri da fuori di Ragusa al 3' e Ricci all'11'. Pur non alzando i ritmi di gioco, lo Spezia fa girare bene palla e si affida al lavoro sporco delle punte per aprire la difesa degli ospiti, i quali aspettano con pazienza per ripartire. Cosa che avviene al quarto d'ora, quando su rilancio di Di Gregorio, Gavazzi controlla e innesca Strizzolo, che si gira e trova subito il filtrante per l'inserimento di Ciurria, il cui sinistro incrociato è deviato da uno Scuffet in versione felino, anche se l'arbitro non vede la parata decisiva e non concede il corner. (...)

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