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Messaggero Veneto: Pordenone, un 2019 da impazzire

Va in archivio l'anno più importante, incredibile, pazzesco dei 99 di storia del Pordenone calcio. Un 2019 che sarà ricordato per sempre grazie alle emozioni regalate dai ramarri ai propri tifosi. E che potrà essere rimpiazzato nella memoria...

Redazione

La pagina dedicata al 2019 del Pordenone sul Messaggero Veneto:

 Ma il sogno è lì, vicino come non mai: la società neroverde ha la concreta possibilità di festeggiare il proprio centenario con la serie A.Sì, perché se com'è giusto che sia nessuno vuole pronunciare quella fatidica letterina, la realtà parla di un Pordenone nei piani altissimi della classifica. Se il Benevento è ormai di fatto già promosso, per il secondo posto la lotta è apertissima, e coinvolge anche e soprattutto i ramarri, vera rivelazione dell'attuale campionato di serie B.Il 2019 del Pordenone era cominciato un po' com'era finito il 2018, ovvero con alcune importanti vittorie che avevano reso profondo il solco scavato rispetto alle inseguitrici, con il divario dalla Triestina - che si rivelerà in seguito l'unica, vera rivale dei neroverdi per la promozione, sotto la guida dell'ex ramarro Pavanel - di ben 10 lunghezze: questo il massimo vantaggio raggiunto sulle seconde.La strada si era poi fatta un po' in salita, la squadra di Tesser aveva accusato una comprensibile stanchezza, gli alabardati non avevano mollato. Il 10 marzo la svolta: si gioca al Rocco di Trieste lo scontro diretto di fronte a oltre 7 mila spettatori, 400 dei quali arrivati dal Friuli occidentale. Pronti, via e Candellone fa 1-0, poi Burrai raddoppia. In avvio di ripresa il portiere Bindi para anche un rigore a Granoche, sembra finita, la Triestina invece non molla, trova la rete dell'1-2, ma alla fine non riesce a completare la rimonta.Estasi neroverde, Pordenone ormai lanciato verso la B - nonostante un abbozzo di risalita della Triestina, arrivata di nuovo a meno 6 - promozione matematica centrata alla penultima giornata, battendo al Bottecchia la Giana Erminio per 3-1 durante un vero e proprio nubifragio: temperature invernali, pioggia incessante che per poco non costringeva l'arbitro a sospendere all'intervallo una gara durata quasi tre ore proprio per via del maltempo. Festa grande in campo, lacrime che si confondevano su volti zuppi d'acqua ed ebbri di gioia. E poi in piazza l'abbraccio dei tifosi, che si ripeteva alla conquista pure della Supercoppa, contro le vincitrici degli altri gironi di serie C.La squadra era partita per puntare in alto, ma vista la caratura delle avversarie (Monza, Vicenza, Ternana, FeralpiSalò, la stessa Triestina), nessuno avrebbe potuto immaginare una simile cavalcata. Gran parte del merito - oltre che della società - va ascritto all'esperienza, alla sagacia tattica e alle conoscenze di un allenatore che era un lusso per la serie C, quell'Attilio Tesser già protagonista di imprese memorabili come il doppio salto fino alla A del Novara, che al momento della chiamata dell'amico Lovisa era libero e aveva accettato.Immediata, dunque, la proposta di rinnovo a fine campionato per guidare la squadra anche in B, pure questa subito accolta dal mister, che in estate si è messo al lavoro per affrontare la nuova categoria, che conosce a menadito. (...)

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