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AAA, vendesi. I perché di un mercato complicato

AAA Club di Serie A mette in vendita i suoi gioielli.  Telefonare ore ufficio a 0432…No sconti. No perdi tempo.  Se ci fosse un’inserzione sui giornali, quella dell’Udinese suonerebbe più o meno così: il club bianconero,...

Monica Valendino

AAA Club di Serie A mette in vendita i suoi gioielli.  Telefonare ore ufficio a 0432...No sconti. No perdi tempo. 

Se ci fosse un'inserzione sui giornali, quella dell'Udinese suonerebbe più o meno così: il club bianconero, immobile sul mercato in questa prima fase di trattative, vuole prima di tutto vendere i suoi gioielli. Allan, Heurteaux, Gabriel Silva e Badu i giocatori individuati, ma il prezzo è stato fissato rispettivamente a 18, 11, e 8 milioni: nessun favore, nemmeno agli amici.

Così De Laurentiis che vuole fortemente Allan al Napoli si è visto dire di no all'offerta di 13 milioni. Troppo pochi, anche se si continua a trattare e, alla fine, la sensazione è che il matrimonio si farà.

Ma non ci saranno contropartite: all'Udinese piace molto Duvan Zapata, ma vorrebbe scindere le due trattative. Prima si vende, poi si compra. Da dire, poi, che Zapata non piace solo all'Udinese, ma anche a molti altri club di Serie A, che a confronto dei Pozzo gli garantirebbero un ingaggio superiore al milione di euro annuali.

Altra questione 'spinosa' è proprio questa: l'Udinese ha in ballo varie trattative, ma la 'linea dura' intrapresa anni fa su ingaggi e spese non verrà ritoccata nemmeno in previsione di andare a giocare nel nuovo impianto. Nessuna follia, la politica è e rimarrà la stessa.

Per Thomas Heurtaux si è fatta viva la Roma, mettendo nel piatto 4 milioni: facile capire quale sia stata la risposta, difficile che il club di James Pallotta raddoppi la posta. Così per il difensore francese, che certamente lascerà Udine, si rifà viva la pista Olympique Lione, ma va detto che anche il club francese non ha intenzione di spendere più di 6 milioni. Rimane sempre concreta, quindi, l'idea Watford, sempre lui, che in questo momento la fa da padrone nella holding dei Pozzo.

Anche Gabriel Silva potrebbe trasferirsi in una delle squadre di proprietà: il laterale non ha molto mercato dopo una stagione incolore, e non di certo alle cifre che ha imposto l'Udinese. Il Granada, però, è immobile più dell'Udinese (non ha nemmeno confermato ancora il tecnico Sandoval), per cui anche qui l'ipotesi Watford appare molto plausibile.

Infine Badu: il centrocampista ghanese dopo anni in Friuli potrebbe davvero cambiare aria. Il suo sogno è la Premier League, ma il West Ham, l'unica vera pretendente ha optato per altri giocatori. Guarda guarda anche qui spunta il Watford: il giocatore in questi giorni è a Londra, se per diletto o per trattative non  è dato sapere. C'è di certo che l'avventar in bianconero potrebbe essere al capolinea. Lo stesso Badu, del resto, ha affermato che il suo agente riceve circa 300 telefonate per giorno, ed è in attesa di capire quale sarà il suo futuro.

Insomma vedendo come si sta muovendo il mercato viene facile pensare che il Watford è diventata la priorità dei Pozzo. Gli Hornets hanno già chiuso per Prodl, sono vicini a Kuzmanovic e Perotti, ambiscono a Zukanovic e hanno chiesto Paulinho al Tottenham, tutti nomi di primissimo piano che l'Udinese non si può permettere.

Questione di soldi che in Italia non ci sono, ma anche - forse - la somma di alcuni eventi che stanno influenzando  il mercato: l'abolizione delle comproprietà, con le quali  l'Udinese ha costruito le sue fortune, è una delle spiegazioni. I prestiti in entrata non esistono in un club fondato sulla valorizzazione dei giovani, in uscita sono improbabili per gli stessi motivi a meno di non cedere qualcuno in B, dove si annaspa e non ci sono trattative.

Altra questione spinosa è il fatto che il 6 luglio l'Udinese rischia di partire con 50 giocatori, consapevole che la lista da consegnare in Lega ad agosto è di 25. Facile capire, quindi, il perché tutto appare fermo in entrata: serve vendere, ma nessuno appare disposto a spendere più tanto per i gioielli di famiglia.

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