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A.Orlando: “Samp raccoglie i frutti di una stagione di transizione”

L’Udinese è sicuramente una delle squadre del cuore di Alessandro Orlando: più di 80 presenze, dopo la trafila nelle giovanili, suddivise in tre diverse esperienze con la maglia bianconera, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90....

Monica Valendino

L'Udinese è sicuramente una delle squadre del cuore di Alessandro Orlando: più di 80 presenze, dopo la trafila nelle giovanili, suddivise in tre diverse esperienze con la maglia bianconera, a cavallo tra gli anni '80 e '90. Nella carriera del difensore friulano, però, figurano anche 14 gettoni con la Sampdoria, stagione '91-'92, e 5 in Coppa dei CampioniSampdorianews.net ha avuto il piacere di contattarlo in esclusiva per introdurre la sfida con l'Udinese di domenica:

Arrivati quasi a metà stagione la Samp al terzo posto non è più una sorpresa: “Sta sicuramente facendo un ottimo campionato. Si può dire che ha fatto le prove generali l’anno scorso con l’arrivo del mister, e quest’anno sta raccogliendo i frutti di una stagione di transizione come è stata quella passata. Per quello che posso vedere da fuori, i punti di forza di questa Samp sono il gruppo, e la facilità con cui l’allenatore è riuscito ad amalgamare la squadra, e ad ottenere da ogni giocatore il massimo. Anche i risultati ne danno conferma.”

Dall’altra parte c’è invece un’Udinese che, dopo anni con Guidolin, ha cambiato tecnico. Ci si aspettava qualcosa in più da Stramaccioni? “È sempre difficile cambiare allenatore, specialmente dopo un mister che ha fatto tanto bene come Guidolin. Sicuramente c’erano tanti interrogativi, e per una prima parte di campionato i risultati sono stati positivi. Probabilmente, secondo quanto si dice qua a Udine, non è stata ancora trovata la quadratura del cerchio, come invece ha fatto Mihajlovic a Genova. Direi comunque che per l’Udinese c’è ancora tempo per togliersi delle soddisfazioni, per ora non penso che il suo campionato sia deludente.”

In avvicinamento a Samp-Udinese Mihajlovic si trova alle prese con due defezioni in difesa, con Romagnoli squalificato e Silvestre fermato da qualche fastidio fisico. Pensi che gli uomini a disposizione del mister, da Gastaldello a Regini a Cacciatore, possano rispondere adeguatamente? “Riprendo il discorso di prima: la forza della Sampdoria è il gruppo, e la coesione tra i reparti. Indubbiamente se manca qualche titolare, i rincalzi devono farsi trovare all’altezza. Tra i nomi elencati c’è Gastaldello, che io conosco fin da piccolo, ed essendo capitano, e in blucerchiato da tanti anni, penso che sia una garanzia. Anche domenica a Torino ha fatto una buonissima prestazione. Al di là delle assenze, gli uomini che scendono in campo sono delle garanzie.”

Oltre all’eterno Totò Di Natale, quali saranno le armi con cui Stramaccioni tenterà di far male alla Samp? “Innanzitutto penso che l’Udinese debba curare bene la fase difensiva, e cercare di subire il meno possibile la forza d’urto della Sampdoria, che è notevole. Avendo seguito un po’ di partite dei bianconeri, la mia impressione da fuori è che si debba osare qualcosa in più in avanti, anche se ovviamente è il mister ad avere il polso della situazione anche tramite gli allenamenti. Spesso l’Udinese ha giocato con una punta sola, ovvero Di Natale che, per quanto bravo sia, a volte è rimasto un po’ isolato. Magari un’accoppiata con lo stesso Di Natale e Théréau potrebbe dare qualche frutto in più.”

Che partita sarà quella di domenica a Marassi? “Sicuramente una partita divertente, perché entrambe sono squadre che amano giocare a calcio, che amano proporre, segnano, e talvolta subiscono. Credo che i due allenatori cercheranno in tutti i modi di vincere la partita, l’Udinese per riscattare la sconfitta contro il Verona, la Sampdoria per migliorare o mantenere la propria classifica, e inoltre, giocando in casa, ha uno stimolo in più.”

Che idea ti sei fatto del nuovo Presidente blucerchiato Massimo Ferrero? “L’impressione è di una personalità divertente, anche se poi bisognerebbe conoscerlo di persona. Indubbiamente è un personaggio anomalo nell’ambito del calcio, però ci siamo abituati anche a presidenti come Zamparini, e Ferrero fa parte della categoria di coloro che vivono le partite, piuttosto che le stagioni calcistiche o l’impegno di Presidente, in un certo modo. Direi che possiamo accettare questi personaggi, e anzi trovare spunto per divertirci e sdrammatizzare le questioni legate al calcio”.

"Tratto da sampdorianews.net

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