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Amoroso ricorda: “Mi disse: ti accompagno io a Udine”

Quella di Zico è stata davvero una benedizione

Redazione

Amoroso al Messaggero Veneto parla del suo 'mentore', Zico, da oggi in Friuli: «Quella di Zico è stata davvero una benedizione. Quando giocava ero un bambino. Andavo al Maracanà con papà per vedere il Flamengo. Lo studiavo. Lo guardavo, cercavo di capire come calciava e sognavo di imitarlo. A volte mi fermavo quasi per spiarlo, mentre faceva il riscaldamento, mentre si preparava per calciare un rigore o una punizione: e che punizioni! In poche parole era il mio idolo: ne avevo sentito parlare ben presto in famiglia. Mio zio José Amoroso giocava nel Fluminense con il fratello di Zico, Antunes, che raccontava del talento del giovane Arthur che con il Flamengo ha fatto centinaia di gol prima e dopo l’esperienza in Friuli con l’Udinese».

Dalle partite al Maracanà per vederlo al premio dalle sue mani. E poi tutte quelle esperienze in parallelo: il Flamengo, l’Udinese... «È vero, ci ho pensato più volte. E ricordo sempre la sua disponibilità quando fui acquistato da Pozzo. Mi disse: ti accompagno io. Credo che la personalità che aveva quando giocava sia lo specchio di quella di Zico uomo. Me lo dicono tutti quelli che lo incontrarono sul campo: era uno generoso, capace di fare squadra, di sacrificarsi per questa nonostante il grandissimo talento. Non mi piacciono le classifiche dei giocatori di epoche diverse, ma bisogna riconoscere che il Galinho è uno dei grandi del calcio brasiliano».

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