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Bertotto: “Mi aspetto una partita piacevole, le motivazioni faranno la differenza”

L'ex bianconero Valerio Bertotto ha parlato a S.S.Lazio Agenzia Ufficiale della sfida tra Lazio e Udinese in programma domani al Friuli

Redazione

L'ex bianconero Valerio Bertotto ha parlato della sfida in programma domani al Friuli a S.S.Lazio Agenzia Ufficiale

La Lazio sta vivendo un momento difficile

"Prima del lockdown, la Lazio era solida e forte, viaggiava con il vento in poppa. Purtroppo la squadra di Inzaghi sta soffrendo a causa di una precaria condizione fisica, dovuta anche ai molti infortuni che non gli permettono di ruotare al meglio i calciatori. Questo è fondamentale, soprattutto nelle partite decisive".

Giocare ogni tre giorni porta via più energie mentali o fisiche?

"Parliamo di un’attitudine che acquisisci quando hai la fortuna di giocare in una grande squadra. Questo abitua mentalmente il calciatore a sopportare uno stress psicofisico importante. A lungo andare però la fatica che si sente di più è sicuramente quella fisica perché si perdono alcune componenti che solo l’allenamento permette di recuperare"

Capitolo Udinese: quali sono i meriti di Gotti dietro la rimonta salvezza dei friulani?

"I bianconeri stanno facendo un campionato di sofferenza, nonostante gli ultimi risultati positivi. La sconfitta di ieri contro la Sampdoria ha pesato sulla classifica, rimettendo tutto in discussione. Adesso si deve riprogrammare il calendario, con gli ostacoli Lazio, Napoli e Juventus. Il lavoro di Gotti rimane comunque positivo, in linea con quanto chiesto dalla Società".

Che Udinese-Lazio sarà?

"I biancocelesti non possono permettersi altri passi falsi, hanno bisogno di punti per respingere l’assalto dell’Atalanta, che continua a correre. L’Udinese invece dovrà vincere per la salvezza, anche perché le squadre dietro stanno ottenendo risultati positivi. Mi aspetto una partita piacevole, dove saranno valori e motivazioni a fare la differenza".

Quella di domani sarà anche la sfida tra due attaccanti che vivono momenti diversi: Lasagna ed Immobile.

"Kevin era partito male, complici anche i problemi della squadra: ultimamente invece sta segnando con continuità. Merito anche del lavoro a centrocampo di De Paul, un calciatore che potrebbe sfruttare ancora meglio le proprie grandi qualità. Su Immobile invece è inutile aggiungere altro, ha poco senso criticare un attaccante che ha realizzato quasi più gol che partite. Uno come Ciro va sempre tenuto d’occhio".

Cosa fai ora?

"Ho iniziato ad allenare nel 2012, adesso sono in attesa di una nuova occasione dopo l’ultima esperienza alla Viterbese (conclusa con un esonero nonostante il momentaneo 3° posto, ndr). Sono aperto anche ad una panchina estera, non mi pongo limiti: il campionato spagnolo è quello che forse sento più vicino alla mia idea di calcio. Udinese? Conosco benissimo la piazza, sarebbe un sogno allenarla in futuro: è una squadra che farà sempre parte della mia vita".

 

 

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