Come fermare il Torino

Ci sono partite dove la tattica conta come zero. Ci sono partite dove le vinci solo se getti il cuore oltre l'ostacolo. Non conta il perché lo fai: pochi della rosa amano la maglia, ma a tutti il ritiro non piace. L'importante è che si vada in campo uniti. Che si corre assieme, che si sudi fino al 95esimo.

Il Torino ha un ottimo contropiede e magnifici giocatori in velocità. Ha Maxi Lopez molto sottovalutato che sta cambiando identità alla squadra granata. Benassi è molto cresciuto (vi ricordate chi lo voleva all'Udinese, inascoltato anche lì?). E poi c'è lui... l'unico giocatore che forse è più rimpianto di Bierhoff: il Quaglia!

L'attaccante ex bianconero è uno dei pochissimi in Europa a saper prendere palla spalle alla porta e in un secondo massimo girarsi e mettere il pallone nel sette con una potenza invidiabile. Ventura lo usava da seconda punta che si muove attorno ad Amauri, nel girone di andata. Un po' come chiedere a Di Natale di giocare ala. Ora Quagliarella è più libero di attaccare e segna molti gol. Ma vi ricordate chi mise Di Natale ala larga? vi ricordate che l'unico attacco della nazionale in quel mondiale fu nell'ultima partita quando giocarono assieme Di Natale Quagliarella di punta?

Perdere la partita di domani sarebbe grave, gravissimo. Ed anche pareggiarla risulterebbe una mezza sconfitta. Stramaccioni ha dimostrato di saper mettere la squadra in campo con cognizione di causa, ma di non saperla tenere per le palle (mi scusino lor signori, ma sempre di calcio si parla). E' ovvio che la società non lo ha aiutato, così come aveva smesso di aiutare Guidolin. Domani, a vincere o a perdere saranno tutti loro. Ma le colpe vanno ripartite per la gerarchia. Solo una parte dell'ambiente Udinese non è colpevole, quest'anno davvero no: il pubblico.

Torniamo alla tattica. Ci sono giocatori che vogliono stringere i denti per esserci: siamo sicuri sia utile? contro il Torino devi correre, devi avere gamba e fisico perché i granata hanno un impatto molto "maschio" sugli avversari. Forse è meglio qualche defezione con una squadra in salute. Ad altri le scelte, ad altri gli onori e gli oneri.

Domani bisogna vincere. Punto.