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De Canio, la meritocrazia al potere, “Ma nessuna rivincita”

Gigi De Canio forse è stato emarginato troppo frettolosamente dal sistema calcio, Oggi a Udine sta dimostrando ancora una volta il suo valore. «Nel calcio molto spesso non prevale l’aspetto meritocratico. Ora dimostrare le mie qualità mi dà...

Redazione

Nel calcio c'è poca meritocrazia, ma c'è anche chi cerca di distinguersi provando a inserirla nella sua squadra. Ecco in sintesi il Gigi De Canio che traspare dall'intervista alla Gazzetta dello Sport, dove il tecnico di matera ripercorre la sua carriera. Cominciando proprio con il fatto di essere stato 'emarginato' per parecchio tempo: «Nel calcio molto spesso non prevale l’aspetto meritocratico. Non credo di aver mai sbagliato un campionato perché l’esperienza di Catania non posso neppure considerarla. Invece, ho dovuto aspettare a lungo un’altra occasione. Ora dimostrare le mie qualità mi dà ancora più soddisfazione anche se non ho da prendermi alcuna rivincita».

Meritocrazia, quella che appunto sta cercando di portare in squadra. Con Di Natale che è stato escluso dalla lista convocati per un semplice motivo, gioca chi merita, chi si allena in gruppo e può dimostrare come sta. «È chiaro che Totò è sempre stato protagonista ed ora lo è meno. Deve solo lavorare e sentirsi parte integrante della squadra come gli ho chiesto. Può dare un contributo importante anche come uomo spogliatoio», ha spiegato il tecnico lucano che ora è rivolto alla gara con la Samp: «Saremo pronti perché abbiamo ancora timore per la nostra classifica e questo ci sta aiutando a ricaricare le batterie. Prima del Napoli avevo detto che il nostro campionato non sarebbe finito lì, a prescindere dal risultato. Quel che conta è aver dato seguito alla prestazione in casa del Sassuolo, adesso vogliamo continuare così anche a Genova».

 

 

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