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Di Natale si candida: “Allenare l’Udinese? Sicuramente è uno dei miei sogni”

Per me stare 12 anni ad Udine è stato un percorso di crescita fantastico, dopo aver fatto una vita ad Empoli. E’ una società molto importante, una società serie e un bellissimo rapporto con la famiglia Pozzo. E’ una squadra che negli...

Redazione

Manca, Dio quanto manca. Di Natale rimarrà per sempre la storia dell'Udinese e oggi ci si accorge come non mai quanto abbia significato averlo. A Juvenews.eu il Capitano si racconta oggi che vuole diventare grande facendo l'allenatore. “Rispetto a calcio giocato è una cosa completamente diversa. Prima giocavi e pensavi a te stesso, invece ad allenare la devi pensare tutta in un altro modo. Ho 22 giocatori e sono tutti giovani ragazzi e per me è una bellissima esperienza. Essere allo Spezia Under 17 e far fare un percorso di crescita a dei giovani è sempre stato un pò il mio sogno”. 

Ti manca un pò il calcio giocato?

Ogni tanto, ma non molto. Quando arrivi a 39 anni come ho fatto io, dopo tantissimi anni di carriera è anche giusto che uno prenda questa decisione. Però ogni tanto qualche partita la faccio molto volentieri”. 

Che cosa rappresenta per te l’Udinese? Credi nella salvezza della squadra?

“Per me stare 12 anni ad Udine è stato un percorso di crescita fantastico, dopo aver fatto una vita ad Empoli. E’ una società molto importante, una società serie e un bellissimo rapporto con la famiglia Pozzo. E’ una squadra che negli ultimi anni sta facendo un pò fatica per i risultati, ma è una squadra molto ben organizzata e forte. Ci sono tanti giocatori importanti, è vero che la classifica è quella che è ma sono sicuro che l’Udinese farà sempre qualcosa in piu per centrare l’obiettivo”. 

Speri di poterla allenare un giorno?

“Sicuramente è uno dei miei sogni. Specialmente dopo aver fatto una carriera da calciatore mi piacerebbe fare un percorso da allenatore. Vorrei però migliorarmi piano piano senza bruciare i tempi e cercare di crescere con i ragazzi, tentando di accumulare molta esperienza in futuro”. 

Che tipo di partita ti aspetti tra Juventus e Udinese, tenendo conto anche del turno di Champions?

” Sarà una partita difficilissima. La Juve quando perde una partita è difficile che sbaglia una seconda volta. L’Udinese però deve crederci perchè i bianconeri vengono dal turno di Champions e hanno molti giocatori fuori, quindi i friulani possono tentare di andare li a giocarsi la partita, senza aver paura di affrontare una grandissima squadra. Solo cosi possono sperare di portare qualche risultato a casa”. 

Per quanto riguarda la lotta scudetto vedi sempre la Juve favorita o credi nell’impresa di Inter o Lazio?

“Sono delle squadre diverse, ma credo sia una lotta tra Juve e Inter. Conte sta portando una mentalità vincente e ha un progetto di crescita elevato, sta dimostrando di essere un grande allenatore. Sarri è piu sul gioco, fa divertire un pò di piu l’ambiente, però credo che la Juve piu di tutti, abbia qualcosa in piu, solamente per la squadra che hanno. Secondo me se la giocheranno fino alla fine Juve e Inter”. 

Vedi un nuovo Di Natale nel nostro calcio? 

Innanzitutto faccio i complimenti a Mancini perche ha dimostrato di essere un grande allenatore e ha puntato su tantissimi giovani che, stanno crescendo moltissimo. Oltre ad essere un grande allenatore è anche un grande dirigente perchè la Nazionale non è solo allenarla, ma devi anche individuare chi è all’altezza e saperlo gestire nel percorso di crescita. Lui ha dimostrato di saper gestire benissimo questo tipo di situazioni. Quello che assomiglia di piu a me e nel male mi rispecchio molto è Insigne, per le qualità che ha è quello piu vicino a me”. 

Parlando di Ciro Immobile, pensi che il suo rendimento in Nazionale, differente da quello che ha con la Lazio, sia dovuto dal peso della maglia?

“No, secondo me no. La Lazio gioca soprattutto per lui, come l’Udinese faceva con me. In Nazionale ci sono tanti giocatori, di qualità diverse e ognuno ha un modo differente di pensarla. Lui deve capire che quando va in Nazionale deve cercare di dare qualcosa in piu, perche la Nazionale è di tutti e deve capire che giocare in campionato è una cosa, ma farlo con la maglia dell’Italia è un’altra. Lui sta dimostrando di essere un grandissimo attaccante e merita di giocare titolare anche con la maglia azzurra, soprattutto per quello che sta facendo in questi ultimi 3 anni”. 

Ritornando a Juve-Udinese, per te è una gara dal sapore speciale: da una parte la squadra di una vita, dall’altra quella alla quale è stato molto vicino. Rifarebbe quella scelta?

Io l’ho sempre detto, ho fatto una scelta di vita e la rifarei. Ho scelto di stare qui per l’Udinese in primis, ho avuto un percorso di 12 anni e non me la sentivo di lasciare, poi c’era anche la mia famiglia. Anche se la Juve è sempre stata la squadra piu forte di Italia e quella che ha vinto piu di tutte, però quando si fa una scelta di cuore non riesci a pensare a nient’altro. La mia è stata una scelta per i tifosi, per la famiglia e per la società. Tutto quello che ho fatto in carriera è merito sia dell’Udinese ma anche merito mio. 

Perché nel calcio di oggi non esistono piu bandiere come lo eravate ad esempio tu, Totti o Del Piero?

Sono cambiate tantissime cose. La gestione dei soldi e i prezzi che ci sono adesso mettono in crisi le società, perche fanno fatica a trattenere dei calciatori quando si parla di cifre tra i 60, 80 o 100 milioni di euro. Credo che poi deve essere anche una scelta dei giocatori però, come l’ho fatta io, come l’ha fatta Totti o come l’ha fatta Maldini. Ci sono tanti giocatori che hanno scelto di fare la loro carriera nel calcio con una solo maglia e io sono uno di questi. Sono contento della scelta che ho fatto, però adesso il calcio è diverso, circolano cifre talmente importanti che le società non riescono proprio a rifiutare”. 

Quel gol al Chievo, come la pensi una roba del genere?

Quando Pereyra mi ha lanciato la prima cosa che ho pensato è stata: “Calcio al volo”. Li ci devi pensare in una frazione di secondo, poi fortunatamente è andato tutto bene, perche può capitare anche che manchi il pallone e fai una figuraccia. Grande palla di Pereyra e bel tiro al volo, sono stato anche un pò fortunato dai (ride n.d.r). E’ stato un grandissimo gol per me”.

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