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Domizzi indica la via: Zenga o Marino per la panchina

Il problema è che Gotti si è sbilanciato dicendo che lui vuole continuare a fare il vice. Come si porrà alla prima occasione in cui le cose dovessero andare male?

Redazione

Maurizio Domizzi sulla scelta (temporanea?) di Gotti in panchina ha le idee chiare, come del resto anche molti altri tifosi e addetti ai lavori: «Credo che sia stata una decisione molto ponderata dalla società. Ci sarà la sosta per gli impegni delle nazionali e il nuovo allenatore, più che conoscere i giocatori, avrà il tempo per confrontarsi con lo staff e la dirigenza. Il fatto di aver vinto a Genova ha permesso di avere un po' più di tempo a disposizione», le parole rilasciate al Messaggero Veneto. «Gotti allenatore in prima? Anche io ho questa sensazione da lontano, del resto la squadra ha fatto capire di apprezzarlo. Il problema è che Gotti si è sbilanciato dicendo che lui vuole continuare a fare il vice. Come si porrà alla prima occasione in cui le cose dovessero andare male?».

Sui dubbi su Zenga risponde che « qual è il profilo di allenatore che fa al caso dell'Udinese? Sono cinque anni che chi comincia la stagione in panchina non la finisce. Poi si possono fare scelte diverse: quella di Zenga sarebbe caratteriale, un'altra tecnica; Marino? Tecnicamente come metodi sono agli estremi, ma potrebbero fare entrambi al caso dell'Udinese. L'unico dubbio riguarda il fatto che Marino ha già lavorato a Udine e non so quanto la proprietà voglia puntare su un tecnico che ha già avuto. A Udine sono passati marpioni come Iachini, Delneri e Colantuono, giovani come Velazquez e Oddo, ora credo che la scelta cadrà su un profilo estremo: Zenga o Marino, appunto».

Infine uno sguardo alla Spal: «Una vittoria permetterebbe all'Udinese di allungare sensibilmente in classifica. É vero che con i tre punti si sta poco a ribaltare le situazioni, ma se cominci ad avere dai sette ai nove punti di vantaggio poi per quelle dietro diventa difficile vincere tre partite di fila. Ho avuto l'occasione di seguire un paio di volte dal vivo la squadra di Semplici. Secondo me le salvezze sono stati due miracoli, in estate era il caso di rinnovarsi aumentando il tasso tecnico della rosa, cosa che non è stata fatta».

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