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Empoli e Udinese, classifica “bugiarda”

Siano esse semplici errori, sviste clamorose o decisioni affrettate, le scelte in campo degli arbitri possono influire pesantemente sull’esito di una gara. Ne sanno qualcosa Udinese ed Empoli che nel girone di andata non sono state...

Castellini Barbara

Siano esse semplici errori, sviste clamorose o decisioni affrettate, le scelte in campo degli arbitri possono influire pesantemente sull'esito di una gara. Ne sanno qualcosa Udinese ed Empoli che nel girone di andata non sono state particolarmente "fortunate". Numeri alla mano, infatti, friulani e toscani risultano essere tra i più bistrattati dai fischietti di Nicchi. 

Dopo un avvio di stagione privo di episodi degni di nota, alla sesta giornata arriva la prima "batosta" per la squadra di Andrea Stramaccioni: in vantaggio di un gol sul Cesena, al 90' l'arbitro Mariani giudica fallo da rigore un intervento in area di Widmer su Rodriguez. Il realtà è il cesenate a commettere una simulazione, ma il risultato resterà inchiodato sull'1-1 con il rammarico dei friulani, penalizzati di due punti. All'undicesima giornata accade nuovamente un episodio contrario. A Palermo, infatti, l'Udinese si lamenta con Doveri per la mancata concessione di un penalty per l'atterramento in area di Badu da parte di Lazar. Proteste sacrosante e l'Udinese si deve accontentare di un punto. Nella stessa giornate anche l'Empoli alza la voce con Mazzoleni nella sfida con la Lazio: in questo caso, però, la richiesta del calcio di rigore non sembra legittima. Ma l'apice lo raggiunge Valeri alla tredicesima giornata (e qui gli scaramantici potrebbero sbizzarrirsi) nella direzione di Milan-Udinese. Sono ben tre gli episodi dei quali si lamentano (a ragione) i friulani: sullo 0-0 Armero sgambetta in area Badu, ma Valeri lascia proseguire. Il rigore, invece, assegnato ai rossoneri e trasformato da Menez non c'è: Honda, infatti, controlla il pallone con un braccio e accentua la caduta. L'espulsione di Domizzi è la "ciliegina" di una domenica infernale. Alla quattordicesima giornata è nuovamente l'Empoli ad arrabbiarsi nel corso del match con il Napoli. Cervellera "grazia" Albiol che meritava l'espulsione e la rete del pareggio azzurro avviene mentre i toscani sono in inferiorità numerica per una sostituzione che il direttore di gara ritarda a concedere. Molto animate le proteste di Sarri.

E veniamo alle ultimissime giornate. Il 2015 si apre nel peggiore dei modi per l'Udinese. La gara con la Roma nel giorno dell'Epifania resta difficile da dimenticare. L'arbitro Guida, senza tenere conto del giudizio contrario del giudice di porta, assegna il gol del vantaggio alla formazione di Rudi Garcia (colpo di testa di Astori che rimbalza sulla linea). Le immagini confermeranno che non era gol per questione di pochi centimetri. Ancora più clamorosa è la mancata concessione di un evidente calcio di rigore commesso da Emanuelson su Kone. Avrebbe dato l'opportunità ai bianconeri di pareggiare una gara, dove nervosismo e tensione hanno avuto la meglio. Nella stessa giornata - la diciassettesima, cari scaramantici - anche l'Empoli viene defraudato sul campo contro il Napoli. Giacomelli, infatti, annulla un gol regolare a Maccarone per un presunto fallo su Hallfredsson che non c'è. Decisione che, ovviamente, determina una variazione pesante di risultato. Lo stesso dicasi per quanto è successo nel turno successivo: nella gara con la Sampdoria, viene negato un rigore nettissimo per fallo di Gastaldello su Mchedlidze che avrebbe potuto regalare il pareggio ai toscani. Nell'ultima giornata con il Cagliari l'Udinese si è vista assegnare un rigore allo scadere per un fallo di Heurtaux in area, ma la decisione di Di Bello è ineccepibile. Così come sembrano prive di fondamento le due richieste di rigore dell'Empoli nel corso della sfida con l'Inter.

In generale, comunque, Udinese ed Empoli hanno più di qualche motivo per lamentarsi. Se poi pensiamo che in diciannove giornate, il vice di Stramaccioni, Dejan Stankovic, è stato espulso in quattro occasioni per proteste (con Napoli, Palermo, Sampdoria e Roma) - e non sempre in modo legittimo -, è facile capire la tensione che aleggia in casa friulana... Ma non è il caso di cadere in facili (e giustificati) vittimismi. Servono punti, ora più che mai.

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