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Ex Udinese, Di Natale: “Mi piacerebbe un giorno allenare l’Udinese, è casa mia”

L'ex attaccante dell'Udinese, Antonio Di Natale ha risposto alle domande del difensore bianconero Sebastien De Maio

Redazione

L'ex attaccante dell'Udinese, Antonio Di Natale ha risposto alle domande del difensore friulano Sebastien De Maio in diretta instagram. Queste le sue parole, sul suo passato in bianconero, del suo futuro e sulla ripresa del calcio:"E' giusto finire il campionato, sia in A che in B. Altrimenti è il caos, ci sarebbero troppe discussioni. Io credo che si troverà un accordo per la ripresa, si giocherà fino ad agosto, poi un mese di pausa e si riprenderà a settembre con la nuova stagione".

Futuro sulla panchina dell'Udinese

"Mi piacerebbe allenare l'Udinese, un giorno. Adesso alleno da solo, sono all'inizio. Vorrei fare ancora tre o quattro anni nel settore giovanile. Un giorno, poi, arrivare alla panchina dell'Udinese, rivivere quello stadio incredibile. Udine è casa mia, sono molto legato alla città, è tranquilla, si può lavorare bene, ti dà serenità anche nei momenti difficili. I tifosi, poi, sono sempre molto vicini".

Ritorno in Europa

"Adesso Pozzo sta costruendo una squadra competitiva. Il campionato si è fermato, ci vorrà ancora un anno o due per fare la squadra, ma credo che poi l'Udinese potrà ambire al ritorno in Europa. Lo meritano la città e la società".

L'Atalanta di oggi ricorda la tua Udinese

"Sì. Noi avevamo un grande gruppo, un grande allenatore come Guidolin, tutti ci temevano, eravamo molto forti con Sanchez, Inler, Asamoah. L'Atalanta ti fa giocare e gioca, esattamente come facevamo noi".

Il giocatore con il quale ti sei trovato meglio

"Sono tanti, ma quello con cui mi sono divertito di più è stato Sanchez: è un malato del pallone, per questo è arrivato così in alto. Si allenava sempre prima e dopo le sedute, ama davvero tanto il calcio".

Stadio più emozionante

"Quello del Liverpool. E' stata una serata magica, indimenticabile quella di Anfield. Abbiamo ottenuto una vittoria incredibile e a fine partita tutto lo stadio era in piedi ad applaudirci".

Il tuo idolo

"Sono napoletano, e quindi in testa e nel cuore ho Maradona. Ma anche Roberto Baggio. Uno che ha emozionato tutti, nonostante i problemi fisici che aveva, con il ginocchio che lo tormentava. Baggio per me è stato il più grande. Ricordo che ero giovane all'Empoli e ci ho giocato contro a Brescia. A fine partita lui mi ha anche regalato la maglia".

Ti manca il calcio giocato

"Mi manca lo spogliatoio, i compagni, le risate, l'odore del campo. Adesso ho un altro ruolo, più impegni".

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