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Ex Udinese, Lucci: “Credo che nel giro di due settimane gli atleti possano rimettersi in moto”

L'ex difensore dell'Udinese, Settimio Lucci ha parlato della sua ex squadra e della ripresa del campionato di Serie A

Redazione

L'ex difensore dell'Udinese, Settimio Lucci il quale ha militato con la maglia bianconera dal 1988 al 1991. Il classe 65' ha collezionato 102 presenze e 2 reti con la maglia friulana. Lucci ha parlato della sua ex squadra e della ripresa della Serie A. Queste le sue parole ai microfoni di Telefriuli: "Ho ricordi piacevoli di quegli anni, a Udine sono stato benissimo come città e persone. I risultati sportivi sono stati un po' altalenanti, ma per me è stata una esperienza importante sia a livello calcistico che umano. Si vedevano già le potenzialità che poteva avere la società. Il presidente Pozzo doveva fare ancora esperienza in serie A: se vi ricordate era partito comprando grossi nomi, tipo Graziani, Chierico. Quando siamo finiti in B ha messo su una squadra importante con Sonetti, infatti vincemmo il campionato. Però doveva ancora 'tararsi' a livello societario".

La strategia dell'Udinese sui giovani

"Il progetto penso sia sempre lo stesso, quello degli anni vincenti. Il problema è che prima era l'unica a fare un certo tipo di lavoro, ha aperto una strada che poi tutti hanno seguito. Ovvio che quindi la concorrenza sia aumentata e sia più difficile. L'Udinese sta soffrendo un po' negli ultimi anni, ma fa sempre dei campionati dignitosi e dei giocatori li tira sempre fuori".

Il valore della squadra friulana oggi

"Credo che la cosa sia importante sia che mantenga sempre la categoria, che continui con questa politica: se tira fuori un paio di talenti ogni anno riesce a finanziarsi e continuare a fare calcio in un certo modo. La sua strada è sempre quella. Quest'anno ha Luca Gotti in panchina, un allenatore eccezionale".

E' giusto puntare ancora su Gotti?

"Non si sa se riparte il campionato, certamente mi sembra che Gotti si sia 'stabilizzato'. Lo conosco bene, è mio amico. E' uno molto competente, sa di calcio, ha sempre vissuto di calcio, è molto preparato. Ha saputo accettare le pressioni. Non so se intende continuare a fare l'allenatore in prima. Lui nell'ambiente lo conoscevano molto bene per la sua competenza, non per niente ha lavorato con grandi allenatori. Adesso ha la pressione delle aspettative, di dover fare risultato, ma le competenze le A. Un aggettivo per lui? Grande conoscitore di calcio, di campo, è uno che sa sfruttare al meglio i giocatori. E' una persona pacata, seria, credibile. Può tranquillamente continuare a fare il primo allenatore".

Come gestire la squadra dopo il lockdown

"Si ricomincia da zero. Non so se si ripartirà, ma ci vorranno 15/20 giorni per rimettere in piedi il giocattolo dopo due mesi che è stato fermo. Però c'è il vantaggio che i giocatori già si conoscono a livello umano. Credo che i giocatori non siano stati fermi sul divano, hanno tenuto la macchina in folle, adesso si tratta di accelerare, riportarla su di giri, ma credo che nel giro di due settimane gli atleti di alti livelli possano rimettersi in moto".

Giusto insistere per cercare di ripartire?

"E' un argomento difficile, ci sono interessi economici molto alti in ballo. Il calcio non dirà mai che smette, altrimenti diventa inadempiente nei confronti di chi detiene i diritti tv, quindi passa la palla al Governo. Allo stesso modo il Governo non si vuole prendere la responsabilità di chiudere. C'è un interesse economico forte, ma se si deve ripartire, deve essere fatto in sicurezza. Trovo assurdo ripartire e poi fermarsi per un caso di positività".

A chi la responsabilità di decidere il futuro del calcio?

"La Figc non dirà mai di smettere. Il Governo fa dei protocolli molto stringenti, che diventano degli ostacoli insuperabili. Le televisioni fanno le loro rimostranze. Penso che il tempo passa, ma continuano a passarsi la palla. La situazione è molto difficile".

Un saluto a Udine e alla società bianconera

"Ci tengo in maniera particolare. Saluto Udine, la società, la famiglia Pozzo e li ringrazio perché lì mi sono trovato benissimo. Sono delle bravissime persone".

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