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Floro Flores e la sua carriera a Udine: Di momenti belli ne ricordo tanti…

"L'Udinese con Gotti è migliorata molto ed è un vantaggio per i friulani. Al momento in classifica è tranquilla, l'Inter non dovrà sottovalutare l'impegno, ma con Conte in panchina non corre questo rischio"

Redazione

Antonio Floro Flores ha detto basta col calcio giocato, ma di certo risentiremo il suo nome come allenatore. Perché questo vuole fare "da grande".  «Ho scelto questo lavoro non solo perché rende bene e ti fa vivere bene, ma perché lo amo e ci ho sempre messo tutto me stesso. Mi ero ripromesso che la mattina che mi fossi svegliato senza la voglia del bambino che mi ha contraddistinto negli anni, avrei smesso. Da tempo la mattina fatico ad alzarmi dal letto, ci metto un quarto d'ora per rimettermi in movimento; questa cosa mi ha pesato. Ho sempre giocato con il massimo impegno, l'anima e il cuore, ma il fisico non mi permette di andare avanti, altrimenti avrei giocato fino a 80 anni», ha raccontato al Gazzettino ripercorrendo la sua storia.  «Sto già seguendo il corso da allenatori. Prenderò il patentino e poi vedremo con la Casertana il da farsi».

Impossibile non parlare della sua Udinese: «Di momenti belli ne ricordo tanti: il debutto in A col Napoli, il primo gol con la Sampdoria, gli anni difficili di Perugia, che mi hanno fatto comunque crescere, i derby, i gol in Europa con la maglia dell'Udinese, ma anche le ultime come la salvezza con il Sassuolo. A tutte queste città ho dato sempre il massimo del rispetto. Conte? È un allenatore carismatico, capace di rigenerare giocatori dati per finiti come Candreva, Borja Valero ma anche Gagliardini. Nel tirare fuori il meglio dai giocatori è un fenomeno, lo avevo capito già ai tempi di Arezzo. L'Udinese con Gotti è migliorata molto ed è un vantaggio per i friulani. Al momento in classifica è tranquilla, l'Inter non dovrà sottovalutare l'impegno, ma con Conte in panchina non corre questo rischio».

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