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Giaretta: “La famiglia Pozzo vuole portare in ‘altissimo’ l’Udinese”

L'oramai ex ds Giaretta ha raccontato le emozioni che hanno contraddistinto questi suoi tre anni a Udine. Con un occhio all'ultima, particolarmente tribolata

Redazione

Il ds Giaretta passa dal bianconero al...bianconero. Dall'Udinese all'Ascoli, portandosi con sé tre anni dove ha dimostrato di essere un dirigente che sta stare assieme alla squadra. Mai a Udine un direttore sportivo lo si è visto sempre al Bruseschi accanto ai giocatori, e di certo i risultati non dipendevano da lui, così come molte scelte di mercato.

A portarlo in Friuli è stato Gino Pozzo, al quale è riconoscente: «A mio avviso Gino Pozzo è il migliore manager d’Italia, e non dovrei fermarmi qui avendone conosciuti molti altri per l’Europa grazie all’Udinese. Spesso si sente parlare di modello Udinese, ma un motivo per cui non puoi replicare lo stesso modello sono le persone, e Gino è unico, non lo puoi clonare. Lo devi vivere, stare a stretto contatto quotidiano, dalle riunioni in Lega a quelle quotidiane, a come conduce le trattative, le negoziazioni, a come instaura i rapporti con i club. Da lui ho potuto apprendere tanto, e mi sento fortunato, oltre che arricchito professionalmente», ha raccontato al Messaggero Veneto.

Ora  per l'Udinese si apre un nuovo ciclo: «Dico che la famiglia ha intenzione di riportare non in alto, ma in altissimo l’Udinese. Soprattutto Gianpaolo Pozzo ha vissuto male quest’ultima stagione, coincidente con la fine di un ciclo per molti giocatori. Questa stagione era stata anche buona nel girone di andata e quindi bisogna parlare di mezza stagione. Siamo arrivati a fare 24 punti prima della trasferta di Carpi, con Zapata che si infortuna, e da lì in poi succede qualcosa di strano, di imprevedibile e poco gestibile. Se ne sono dette e sentite di tutti i colori, ma sono state tutte cavolate. Quando le cose vanno male sembra tutto un caos. É una squadra che è mancata di personalità. Poi la si è rinforzata, ma neanche il mago più illustre avrebbe funzionato. Nonostante tutto nessuno ha mollato e siamo riusciti a salvare la squadra. La stagione catastrofica l’ha fatta il Verona, che è retrocesso, e non l’Udinese».

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