udinese

Gotti, la tentazione 4-3-3 e l’esigenza di fare i conti con la rosa

All'Udinese un cambio di modulo probabilmente non farebbe male: l'organico lo consente? Certe scelte di mercato andavano ponderate meglio

Redazione

Facciamo parte di coloro che ritengono i moduli non prioritari nel calcio: contano di più altri elementi, primo fra tutti, secondo noi, la voglia. Meglio se coniugata con la qualità e l'oramai imprescindibile fisicità.

Tenendo ferma questa opinione, ci chiediamo e vi domandiamo: Gotti farebbe bene a cambiare sistema di gioco? Sembra che il tecnico dell'Udinese sia sempre più tentato dal 4-3-3, modulo di cui spesso ha tessuto le lodi, evidenziando quelle che ritiene le similitudini col sistema attuale, il 3-5-2.

Ora, appare evidente che la squadra friulana abbia bisogno di una scossa per uscire dal limbo di mediocrità in cui è finita dopo i tre successi consecutivi. Ricollegandoci alla considerazione iniziale, secondo noi sarebbe più produttivo se la scossa fosse mentale: di voglia, nervi, di attributi.

Viene da chiedersi quanto questa squadra possa trovare dallo spirito nuova linfa, visto che la classifica non preoccupa (per ora) e, che tra qualche vittoria di fila e diverse sconfitte consecutive, sta vivacchiando con relativa tranquillità.

Quindi sì, un cambio di modulo potrebbe tornare utile. Sorge, però, un ulteriore interrogativo: ipotizzando che Gotti passi in maniera continuativa al 4-3-3, la rosa attuale ha gli uomini necessari a interpretarlo al meglio?

E' evidente: stiamo ragionando su teoremi, magari il 3-5-2 - sistema particolarmente caro alla famiglia Pozzo - rimarrà il sistema di gioco. Certo è che, a nostro giudizio, talune scelte di mercato (leggasi soprattutto Pussetto) potevano essere prese con maggiore ponderatezza. Perché, magari, a un allenatore può anche venir voglia di cambiare modulo; all'Udinese, però, non succede spesso.

Massimo Pighin

tutte le notizie di

Potresti esserti perso